RITUALS AND WALLS
Rituals and Walls: The Architecture of Sacred Space
A cura di Pier Vittorio Aureli and Maria Shéhérazade Giudici
AA London 2016
La scrittura e l’insegnamento sono forse la parte più importante del lavoro di ricerca di Pier Vittorio Aureli, danno forma alla sperimentazione progettuale dello studio Dogma, e a quella degli studenti che lo seguono nella unit Diploma 14 all’ Architectural Association a Londra. Aureli sceglie un tema con attenzione, ne definisce gli aspetti storici, politici, cerca nuovi significati, si fa interprete del mondo che cambia ed alla fine attraverso il progetto ne mette in discussione i fondamenti. Ogni insegnante si concentra sempre su un solo aspetto, di solito quello progettuale, tipologico o programmatico. Aureli invece cerca sempre di affrontare lo studio di un tema di progetto attraverso medium diversi, ma specialmente da punti di osservazione diversi. La scrittura, come la costruzione dell’immagine sono solo due di questi punti di osservazione, ma il tema più importante è sempre racchiusa nel rapporto architettura-città. Aureli cerca di costruire prima di tutto un progetto politico capace di mettere in discussione ogni certezza storica acquisita.
Non vuole che la storia si ripeta, ma cerca di farsene interprete. Negli anni recenti l’idea di spazio sacro non è stata più considerata come un argomento rilevante nell’architettura contemporanea, e nel dibattito sulla città.Mentre i progetti e gli scritti di questo libro dimostrano esattamente il contrario, oggi più che mai lo spazio sacro può ridefinire lo spazio della collettività, lo spazio sacro va oltre gli stereotipi della spiritualità ma piuttosto si allinea con l’ethos politico e sociale della città. Così facendo definisce un nuovo paradigma. Superate le premesse che Aureli costruisce anche grazie ai saggi di Maria Sheherazade Giudici e Hamed Khosravi, i progetti collezionati in questo libro definisco seriamente una precisa idea di Sacro che sopravvive nella società contemporanea, grazie alla memoria stratificata nelle nostre città. Una scuola multi-fede a Strasburgo, le case per i pellegrini a Roma, un monastero per i gesuiti a Detroit, un centro Islamico per donne a Parigi. Luoghi, tradizioni, religioni diverse, e progetti costruiti sui rituali piuttosto che sui dogmi religiosi. Questo è un libro da leggere con grande attenzione perché nasconde un metodo rigoroso che libera l’immaginazione e l’architettura.