I VIAGGI DELL'ARCHITETTO

Giancarlo De Carlo

Viaggi in Grecia

Quodilibet Abitare 2010 Macerata

Un' iniziativa edit

oriale ch

e propone una

collana, con testi oramai fuori catalogo in edizione Italiana

, è il caso

di Imparare da Las Vegas

(robert venturi-denise scott brown), o  inediti come la raccolta di testi sulla Grecia di Giancarlo De Carlo.

La novità ris

petto agli altri titoli Quodilibet di arte e architettura, è la collaborazione con la rivista Abitare, ed una grafica estremamente elegante

arricchita di illustrazioni che completano i testi.

Della stessa collana:

Aldo Rossi

Scritti scelti sull'architettura e la città 1956-1972

Pierluigi Nicolin

La verità in architettura

Il pensiero di un’altra modernità

Yona Friedman

L'ordine complicato

Come costruire un'immagine

Robert Venturi

Denise Scott Brown

Steven Izenour

Imparare da Las Vegas

Il simbolismo dimenticato della forma architettonica

Detto questo ho scelto una delle prime uscite

Viaggi In Grecia

per cominciare un viaggio in questa collana.

La scelta ha una sua ragione specifica, ritengo infatti molto importante rileggere il lavoro degli architetti attraverso le loro parole più intime, quelle dei diari di viaggio o dei testi nati quasi da un'esigenza privata e non dettati da riflessioni di ampio respiro, dedicate ai propri lavori o ai saggi piu' prestigiosi pensati per un pubblico più vasto.

I testi di De Carlo qui raccolti sono pagine autobiografiche, riflessioni generali quasi sempre legate al viaggio e all'incontro tra uomini e spazi.

Sono gli uomini e gli spazi infatti i veri protagonisti, quasi non esistono grandi differenze tra le descrizioni degli uomini e quelle dei paesaggi o delle architetture, come se l'autore riversasse sulle pagine dei propri taccuini impressioni dirette di esperienze, di luoghi fisici che si trasformano nel tempo in luoghi

mentali, spazi in cui il reale e il mito si fondono.

La Grecia.......come luogo dove ritrovare il senso primo, dunque non solo spaziale, non solo fisico, non solo oggettivo dell'architettura.

Le pagine di questo libro segnano il ritorno di un pensiero impetuoso e sofisticato, di una scrittura limpida e vibrante, che da qualche anno avevano smesso di accompagnare chi crede nell'architettura come un modo per interpretare il mondo. (stefano boeri dall'introduzione )......La verità è che l'architettura non può essere autonoma, per il semplice fatto che la sua prima motivazione è di corrispondere a esigenze umane e la sua prima condizione è di collocassi in un luogo.

Esiste invece l'autonomia degli architetti e si tratta di un fenomeno ciclico che oggi, arrivato a uno dei suoi culmini, si manifesta la consueta sindrome: fuga nell'accademia, soggezione alle esigenze del potere, terrorismo grafico e verbale, paura del cambiamento rivestita di arroganza. (Giancarlo de Carlo)

Mi è già successo con la biografia di Ettore Sottsas cominciare a leggere e non poter smettere, anche quando mi annoiavo, continuavo il viaggio e mi appassionavo ad una scrittura pulita, che non cerca di compiacersi ma che al contrario diventa uno strumento per fissare l'esperienza nella memoria. Ho trovato nel libro moltissime occasioni di riflessione, perché ad un certo punto diventa importante non distinguere più tra ciò che una architetto scrive o ciò che vive, perchè alla fine ogni cosa si trasforma nelle sue architetture.

Il libro è diviso in tre parti,

la prima formata da diari di viaggi (76'/77'). La seconda di scritti sulla grecia già pubblicati (ma che appaiono sotto altra luce così raccolti) ed infine una terza parte formata da frammenti raccolti dai suoi diari. Tre scritture diverse che raccontano l' amore per una natura, una cultura, un'architettura. Il tutto cerca di fissare una geografia di atmosfere,

una mappa di saperi che stimolano il pensiero spaziale e cercano di farci rivivere la memoria dei luoghi, memoria storica e memoria personale. Luoghi che De carlo visita più di una volta durante i suoi viaggi, percorrendo itinerari diversi o ripetendo ritualmente gli stessi paesaggi. Ad ogni passaggio la lettura rimanda a pensieri a progetti ad esperienze a ricordi a libri, ad amici.

Sembra che la grecia sia uno strumento necessario alla vita di De Carlo

Il luogo ,il tempo, il mare sono meravigliosi e ci sentiamo rivivere....guardo gli alberi i più comuni e i più semplici, e cerco di capirne i segreti. Mi servirà per il progetto della torre di Siena?

Una lettura, questo libro, non sempre facile (qualche volta si è storditi dalla monotonia del ritmo del viaggio) ma indispensabile per capire ciò che gli articoli, libri e progetti forse non riescono a dirci. I pensieri intimi di un uomo che ha sempre creduto ed avuto fiducia nell'architettura. Leggere questo libro è un modo per poter continuare a credere in ciò che in questo paese, la professione, l'accademia, il sistema politico ci stanno lentamente togliendo giorno dopo giorno.

Leggere questo libro significa ritrovare il luogo che rappresenti per ognuno di noi il punto di partenza ed il punto di arrivo, il traguardo di una possibile guarigione per la nostra anima,  il nostro corpo, la nostra idea di architettura.

Per sei mesi ho pensato alla Grecia come traguardo di una mia possibile guarigione. Se fossi riuscito a tornarci, avrei potuto dire che ce l'avevo fatta e che la mia morte era rimandata. E difatti ci sono riuscito. A metà settembre con Giuliana.......mi sono imbarcato su un traghetto Supefast per Patrasso.