COLONNE NEL TEMPO

Colonne Portanti

Michele De Lucchi
Edizioni Volume 2012
a cura di Emilia Giorgi
Libro d'Artista

12 dicembre - 15 febbraio 2013















Michele De Lucchi ha ideato un libro d’artista a tiratura limitata, realizzato da Edizioni VOLUME! che accompagna la sua mostra alla Fondazione omonima, curata da Emilia Giorgi.
Il libro è un piccolo oggetto tridimensionale,  si apre si piega resta in piedi, si sfoglia, si guarda si gira, si incastra.
E' la mostra ripiegata su se stessa.








Un piccolo plastico delle spazialitá raccontate, attraverso il quale si osservano da tanti punti di vista piccole colonne, archetipi ripetuti che ri-definiscono lo spazio della galleria romana.
Il libro è un percorso narrativo che non invade lo spazio ma lo completa, disturbando i suoi angoli, gli anfratti, scavando i suoi muri, e poi il vuoto. Tutto questo quando arrivi ti disorienta, ti delude, ti fa guardare attorno, ma poi alla fine quando trovi il tempo giusto di osservazione ti emoziona.
Una raccolta di storie sempre accennate per lasciar lo spazio al visitatore di trovare il suo tempo “il più grande artista che esista” come lo definisce lo stesso De Lucchi. Il tempo per capire, il tempo per muoversi nello spazio, il tempo vuoto, un magnifico  TEMPS DE RIEN.







Ma come per le sue casette raccontate in un vecchio libro  gli archetipi nascondono altro, nascondono e rivelano una riflessione sull'architettura e su i suoi significati originali, che allo stesso tempo diventano una sorta di autobiografia intima dell'autore che individua degli elementi che evocano attraverso la ripetizione un mondo tutto interiore.
Nel piccolo libro De Lucchi scrive: 
Ho realizzato queste colonne come oggetti, come bottiglie di Morandi, che pur essendo sempre le stesse, sempre quelle che abbiamo di fronte ogni giorno, appaiono ogni volta diverse. È sufficiente una entasi leggermente pronunciata o una variazione nelle proporzioni tra stelo e capitello, tra base e sporgenza del gradino, che tutto cambia, tutto appare con una proporzione nuova e diversa.
Le colonne sono esposte anzi direi disposte nello spazio della galleria in piccole nicchie aperte nei muri, microspazi nei quali  sostengono il peso dell'architettura reale.
Un gioco di rimandi tra funzione e memoria tra struttura e spazio.
Sono realizzate in legno, il legno come carta da schizzi, e sempre la sua motosega con cui intagliarlo come matita.



Non sono in un pezzo unico ma costruite assemblando spicchi di legno di varie dimensioni con la fibra orientata verso il centro. Nicchie e colonne realizzano uno spazio, una piccola architettura pura e completa che non ha bisogno della dimensione per comunicare forza e ricchezza
Un bel regalo all'architettura questa piccola mostra assolutamente da non perdere.