PS. SULLA NUDITA' DELL'ARCHITETTURA
Lo scritto arriva come il vento, è nudo, è inchiostro è lo scritto e passa come niente altro passa nella vita, niente di più, se non la vita stessa. Marguerite Duras
Ecco il PS di architettura alle mie note precedenti.
Architettura nuda
Valerio Paolo Mosco
Skira 2012

Architettura Nuda, la parola nuda in italiano mi fa venire in mente il vetro, si un' architettura di vetro.
Ecco il PS di architettura alle mie note precedenti.
Architettura nuda
Valerio Paolo Mosco
Skira 2012
Architettura Nuda, la parola nuda in italiano mi fa venire in mente il vetro, si un' architettura di vetro.
Naked in inglese invece mi fa pensare ad un altro tipo di nudità una parola dura, riesco a vedere la struttura, il cemento con la sua materialità.
Vetro e cemento il resto è noia. Due tipi di nudità due corpi astratti a confronto tutto il resto è a contorno.
Nelle prime pagine del suo libro valerio mosco convince, la sua linea è precisa, il suo scrivere colto, interessante, cerca uno sguardo altro, non parla di lingua, ma di spazio.
La nudità è una condizione dell'anima, come ho elencato nei punti precedenti,e l'architettura si fa specchio di un esigenza intima, oltre i linguaggi, ne è l'inevitabile riflesso.
...La nudità in architettura è dunque una metafora, un immagine mentale che non identifica la cosa in sé, ma la descrive attraverso un traslato che ha la capacità di essere facilmente percepibile e comunicabile. In altre parole la nudità è una rappresentazione dell'immaginazione (kant) capace di definire non tanto un aspetto quanto un carattere...
Poi succede qualcosa di inaspettato, che non capisco, l'autore cercando i progetti si perde dietro una voglia recondita di ricoprire quella nudità che cerca con tanta forza di descrivere. Mosco si riveste e inizia l'elenco ed è proprio nello scorrere la lunga lista di edifici, divisi per categorie, ma si può categorizzare la nudità? (la mia è una domanda non una polemica) perché la nudità che io ho immaginato leggendo il testo è qualcosa che si può trovare in qualsiasi architettura, è una condizione intima.
La nudità in architettura una volta classificata diventa pornografia, perchè il nudo diventa ostentato, quindi accende la morbosità del lettore, c'è chi lavora con il vetro chi con le strutture in ferro, chi poeticamente con la nudità dei muri, io così non la capisco la naked architecture.
La linea che seguendo le parole del bel saggio di Mosco mi ero formato si perde ed è sfocata. Certo i progetti presi singolarmente sono belli davvero, ma è questa cacofonia di rumori che producono se accostati l'uno all'altro che mi da fastidio. Allora faccio una cosa semplice semplice, fotocopio il saggio iniziale, spillo i fogli tra di loro, ripongo il libro, mi metto comodo, (non proprio nudo magari in mutande) e ricomincio a leggere queste fotocopie per il puro piacere della lettura e dell'immaginare attraverso le parole di Valerio la nudità dell'architettura, solo l'idea che si forma nella mia mente.
Ora fatelo anche voi.