INSIDE the domestic space of the city




INSIDE / (1)
extracts from the project by Dimitris Papaioannou
Athens 2011
http://vimeo.com/38355132

INSIDE treated the theatre as an exhibition space and the work as an exhibit, and invited audiences to act as visitors, watching the action as if gazing at a landscape.

Difficile definire Inside, è riduttivo considerarla una performance.
Inside è un viaggio nell'anima di un città, è il tempo lento dei suoi abitanti, un quadro in continuo movimento,  frammenti che mettono in scena  gesti privati. 
L'autore non da interpretazioni ma cerca di stimolare attraverso la visione l'immaginazione di chi osserva.
Inside prende vita in una stanza ricreata dentro un teatro nel centro della città, e da questo centro da questa finestra immaginaria la città diventa protagonista e allo stesso tempo misura il tempo che scorre. Come in un quadro di Hopper a cui si aggiungo i movimenti ripetuti, sovrapposti intrecciati dei protagonisti, la cui solitudine si rispecchia e moltiplica attaverso la sovrapposizione dei segni e dei gesti minimi. Corpi alla deriva in una città che sembra tenerli prigionieri. 
It’s about density and overlapping forms. An ongoing open composition that encourages audiences to create their own compositions, depending on how many times, how long and from which angle they choose to see the play .... (2)












Una semplice serie di movimenti mostrano il nostro ritorno a casa quotidiano, che viene ripetuto in maniera uniforme, sono i singoli attori a rendere unici i movimenti sempre uguali, da 30 attori, in continuità sul palco e che si sovrappongono tra di loro.
Sei ore sul palco senza un vero e proprio inizio o una fine, senza sosta o intermezzo.
Le porte del teatro si sono aperte ogni giorno alle 17.30  si sono chiuse alle 23.30, le azioni sul palco cominciano prima dell'arrivo degli spettatori e continuano dopo che loro sono usciti.
Gli spettatori possono assistere quanto tempo vogliono, possono scegliere la propria posizione, possono cambiarla, possono uscire e rientrare a loro piacimento, sono in un cero senso lo specchio dei personaggi, anche loro da fuori ripetono i propri gesti in continuità con quello che succede dentro.
Inside è una metafora che guarda il corpo della città che cambia sullo sfondo, Atene è al centro della scena la sua luce il suo tempo, i frammenti si succedono siamo qui e ovunque.
Inside è il corpo stesso della città fatto dei corpi dei suoi abitanti.

This is an idea that intrigues me, that people in the centre of the city will visit a theatre to watch others doing things that they do themselves, and the people they watch are themselves watching the city through the window. This is something I feel is charming. It is these two elements — that of the city documentary exploring a place common to all, and the freedom given to audiences as to how they can view the work — that come together in my view to create this project. The subject of it is one level, the form of it is another, and both are conceived at the same time. This is what interests me, and this is why I am doing it. (2)










C'è una grande eleganza nella composizione apparentemente casuale delle immagini, c'è ripetizione ma allo stesso tempo unicità in ogni singola scena.
Impossibile non pensare alle fotografie di Muybridge che cerca di rappresentare il movimento attraverso un immagine statica, qui c'è invece una sorta di inversione, il movimento cerca di fissare una sola immagine il tempo si dilata in un infinito istante. 
La cosa in comune più evidente  è l'atto dell'osservare le persone, il come le persone si muovono e come camminano.

I have a certain understanding of the human presence, of the human body situated in space and against the vastness of the sky of existence. I usually have people looking at landscapes. I think in every play I’ve done, I’ve had someone looking at something. This is something that maybe comes from me: I tend to breathe things in by looking at them. (2)
Ma quello che resta più impresso alla fine è lo sfondo la città che cambia e si muove più velocemente dei corpi. 
La stanza (l'architettura) è solo in apparenza un luogo chiuso e cerca di continuo di aprirsi verso l'esterno.



(1) grazie a Constantinos Marcou per avermi fatto conoscere il lavoro di Dimitris Papaioannou
(2) da un inervista dell'autore con rene Habermacher su www.thestimuleye.com