IN DIVERGENTE ACCORDO
In divergente accordo.[1]
Dopo la dichiarazione che
architettura è scrittura è giusto fare un passo indietro,
e tornare per un breve momento su altri argomenti, più leggeri forse, su un libro che ho letto pensando ad Eisenman, perché è
proprio il primo giorno che ho cominciato a lavorare nel suo studio che ho
cominciato a riappassionarmi al calcio.
Quel primo giorno, era lunedì, Eisenman entra in studio e mi
da la sua copia della gazzetta dello sport, da quel giorno ho cominciato a leggere di calcio con costanza.
Con Eisenman sono stato al derby
Lazio-Roma interrotto dopo il primo tempo, e continuiamo a parlare di calcio ad
ogni incontro, l'ultima volta a bologna qualche settimana fa prorpio in occasione della presentazione del volume INSIDEOUT alla presenza dell'arbitro Rizzoli. Quindi penso che questo sia il
momento giusto per un post a tema calcistico.
Vola
Il manuale di chi tifa Lazio
Stefano ciavatta
fandango 2014
La luce dell'Olimpico, ancora
senza la copertura scandalosa dei mondiali 90, è una delle cose più belle che abbia mai
visto nella mia vita.
Alla Lazio non manca nulla come a
tutte le altre squadre e così
i suoi tifosi non possono non esserne fieri se non fosse per un particolare.
Alla Lazio come tutte le altre squadre manca un simbolo, un uomo, uno solo in
cui riconoscersi. La Lazio ha un
capitano ne avrà sempre uno
diverso ma non il capitano, il re che nel bene e nel male il laziale sa che non
potrà avere, Francesco
Totti. Questa è l'unica
grande verità che il tifoso
dell'altra curva soffrirà
sempre.
E proprio da questa mancanza, colmata
con un nome e una narrazione che
Stefano Ciavatta inizia il suo manuale di chi tifa Lazio, ed è proprio per questo motivo oltre
che per la scrittura densa di storie, rimandi cinematografici e letterari che
l'ho comprato.
Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia
è
l'incipit di una storia senza colori e senza parti perché è
la storia della passione calcistica. Cambiano i colori ma la voglia di perdersi
ogni domenica in discorsi apparentemente futili è
un gioco e una passione sana.
Ora gli amici me ne vorranno di
sicuro per questo, sul perché
ho scelto il libro sulla Lazio e non sulla Roma, e io rispondo ripetendo il
titolo sono in divergente accordo con
l'autore.
Ho scelto un libro di un tifoso
dell'altra curva.
Perché nella stessa collana del libro di
Ciavatta c'è ne è un'altro quello di Johnny Palomba che racconta il tifo per
la Roma tralasciando la sconfitta in Coppa dei Campioni con il Liverpool (tra
l'altro sfida persa ai rigori, quindi una mezza vittoria) non capendo che le
sconfitte hanno lo stesso valore, se non maggiore, delle vittorie. Pensate al
26 giugno.
Allora mi sono detto a me serve un
libro, per parlare del significato di tifare calcio oltre le proprie
convinzioni, in divergente accordo appunto, ho scelto.
Ma da dove arriva tutta questa
passione? Che cosa spinge a legarsi a una maglia? Come si sceglie una squadra?
Perché per
ognuno di noi non c'è
ne può essere
un 'altra?
Probabilmente non esistono
risposte a queste domande, è
uno degli aspetti insondabili dell'amore, e non di meno ogni tifoso è convinto di avere
piena contezza delle proprie.
Così
scrive Francesca Serafini raccontando il suo essere tifosa della Roma nel suo
bel libro autobiografico DI calcio non si parla.
Ma torniamo a Vola, Il tono di
Ciavatta è quello dell'inno
ad una passione, lui non è
uno che esalta le vittorie e dimentica le sconfitte, che giustifica i brutti
personaggi (Paolo Di Canio) ed esalta gli eroi, il tono è quello di chi ama il calcio anche a costo di
contraddire la massa dei tifosi, che poi ti leggeranno, per dire la verità tutta la verità, così come la sente, certo soggettiva ma sempre una
verità, a dirla con lui
conosciuto un laziale ti restano gli altri…e
quindi le altre verità. Non
è forse lo stesso per tutti
noi? Si.
Questo manuale non sarà un libro di storia, e non è nemmeno un libretto di istruzioni, ma solo un tentativo
di fissare qualche punto sulla mappa, per collocare i nomi e storie da un’ottica appena diversa, più distante, e comunque parziale e
sempre faziosa ovviamente.
Ciavatta ha una scrittura epica e
veloce, non ti fa riprendere fiato. È
questo il suo gioco, inizia a correre e lo devi seguire. Non puoi fermarti.
Spinge sull'acceleratore e corre
senza freni tra gli anni della serie B della sua squadra, tanti, e capitani
arrestati. Ma è anche
quello che racconta la bellezza di un calcio diverso, del credere fermamente
nella propria squadra camminando sempre sul limite del dubbio della sconfitta.
I suoi comandamenti seguono parole
chiave, storie di vita la sua e di suo padre insieme sempre a tifare. Crescendo ho visto la Lazio in qualsiasi
settore dello stadio, pagante, ospite e persino a scrocco, quando ancora si
poteva entrare negli ultimi minuti.
Elogia i suoi eroi, cita
film e scrittori, dichiara il suo amore per una città, Roma, guardando dall'altra
sponda. Nei derby prima di tutto che sono l'essenza di questa città.
Il derby è l'ottavo colle di roma e lo devi sapere affrontare....noi siamo Roma e a Roma c'è un derby che si gioca tutto l'anno, il successo di una squadra è l'incubo per l'altra....
Insomma questo è come dice il titolo un manuale
per chi tifa Lazio ma anche un manuale del tifoso in generale, un atto d'amore
verso il calcio che descrive molto bene un certo tipo di tifoso......quello che
Francesca Serafini (torniamo dalla parte giusta) definisce come quello che
temporeggia nel rispondere, per evitare la concomitanza con una partita della
propria squadra, tutte le volte che riceve un invito di sabato e di domenica
quando ancora non sono stati fissati gli anticipi e i posticipi; è quello che, quando si trova
costretto ad accettare l'invito nonostante l'odiosa sovrapposizione, resta
incollato al telefonino in attesa di aggiornamenti.........
Insomma tra tanti libri che si leggono ogni tanto fa piacere tornare a guardare le proprie passioni con ironia e coraggio spero che gli amici non me ne vogliano. Per pareggiare questo derby di scrittura consiglio il libro della Serafini che mi è piaciuto quanto quello di Ciavatta. Buona lettura e ...sempre Forza Roma.
Francesca Serafini
Di calcio non si parla
Bompiani 2014
[1] Il titolo di questo post è preso in prestito da un'altra storia
Jacob Taubes
In divergente accordo
Scritti su Carl Schmitt
Quodlibet, 1996