OPERE ED OMISSIONI



Esistono modi diversi di confezionare un autobiografia, e quello della sovrapposizione di frammenti è quello scelto da Davide Vargas.  Letteraventidue aggiunge un tassello importante al suo lavoro di divulgazione e ricerca attraverso i  libri di Architettura.
Vargas continua con la sua scrittura misurata ed essenziale a racconterci il suo suo immaginario.





























WORK AND OMISSIONS
Davide Vargas
Letteraventidue 2014
di
Alessandro Castagnaro

Opere ed Omissioni è il titolo della più recente pubblicazione di Davide Vargas. Il volume, edito da LetteraVentidue, è la piena espressione della personalità dell’autore dal formato all’impaginato; dalla veste grafica elegante, sobria e studiata con estrema attenzione, alla copertina silenziosa ma efficace; ai contenuti che riportano trent’anni della sua attività di architetto.
Infatti Vargas, di origine aversana, è un raffinato architetto nell’accezione più completa e più tradizionale del termine e nella sua produzione e nel libro la sua completezza nel fare l’architetto trova efficace espressione.











Abile disegnatore, i suoi schizzi sono di una grande forza attrattiva, attento e rigoroso progettista che con la sapiente padronanza della conoscenza della storia, dei materiali, delle tradizioni, delle tecniche costruttive e ben edotto sulle nuove tecnologiche segue da vicino gli sviluppi e il moltiplicarsi dei linguaggi architettonici.
Ma caratteristico del suo approccio progettuale è il legame con la parola scritta, in prosa e in poesia – ricordiamo il suo volume “Città della Poesia” e, d’altronde, gli stessi suoi progetti architettonici oscillano tra prosa e letteratura pur mantenendo in pieno l’antico rapporto fra forma e funzione. Vargas, in questa sua recente pubblicazione riesce a fare trasparire in pieno la sua personalità creativa ma anche la formazione, la crescita, i modelli di riferimento, l’attenzione per la natura. Il libro è strutturato in sei originali parti - qui, paesaggio,città, abitare, io, tasselli di un percorso – dai quali emergono opere note e inedite, quelle fra il 2003 ed il 2010 realizzate con Luciano Palmiero, fino alle più recenti fra cui il progetto elaborato per il concorso per la chiesa di S.Maria la Carità. Un volume giocato tutto su una ordinata e ricchissima iconografia con le foto in prevalenza di Luigi Spina e con disegni, schizzi, schemi, copertine “frasi chiave”, commenti in un insieme accattivante e brioso. La quantità di testi è quasi nulla ma è un libro che, come le architetture di Davide Vargas, riesce con il silenzio a raccontare tutto ciò che vuoi sapere, secondo il motto less is more.