BERLIN MAPS
S.f. Ernst ; J. Tratz
BERLIN MAPS
Fak Publisher Ruby Press, Berlin 2021
Nel 1977 Oswald Mathias Ungers pubblica uno studio "Berlin: A Green Archipelago" che racconta la città attraverso la metafora dell’arcipelago, un insieme di isole urbane tenute insieme da una grande vuoto occupato dal paesaggio. In quel periodo Berlino era una città che cresceva con lentezza, densificando le sue isole. Berlino era una città divisa in due da una altro grande vuoto, uno spazio in attesa che era allo stesso tempo simbolo e interruzione forzata di ogni possibile sviluppo omogeneo della realtà urbana.
Oggi tutto questo è cambiato radicalmente. Berlino cresce costantemente, il vuoto che la divideva è stato cancellato, forse troppo in fretta, e l’arcipelago è diventato una grande isola senza un centro preciso che conserva la sua natura policentrica che sta lottando per soddisfare le esigenze della sua popolazione attuale e dei nuovi residenti che si trasferiscono in città.
Le cicatrici del passato, la sua crescita rapida, la popolazione eterogenea, la storia urbana, ma anche i luoghi particolari disegnano sulla stessa mappa tante cartografie diverse che ci fanno leggere la stessa città attraverso punti di vista molto diversi tra loro. Non è un caso che l’autore del libro abbia trascorso un periodo a Roma, città da sempre raccontata attraverso mappe che hanno fissato immagini e trasformazioni.
Sebastian Ernst ha assimilato questo modo di guardare la città che gli ha permesso di costruire un bellissimo Atlante di fenomeni speciali, strani o inesplorati della capitale tedesca che la descrivono in un modo mai visto prima. 18 capitoli che raccontano 18 città, tutte contenute nello stesso magnifico luogo.