UNCOMMON
idee, visioni e progetti di una comunità creativa
IED Roma
Fausto Lupetti editore 2012
Francesco Ceccherelli - Gabriele di Vita - Daniele Simonelli - Vincenzo Tramutolo
Sara Cariolato - Andrea Chronopoulos - Livia Cives Fabrizio Des Dorides - Angelica Marilungo Ilaria Palleschi - Valentina Prioriello - Cristiana Bezzerra De Menezes - Tiziano Mario Castelli Giuseppe Fiasconaro - Silvia Amico - Alberto Celi - Giuseppina Cerrato - Laura Stefania Gori Vincenzo Lasala - Alessandro Schiavello - Leonardo Suozzo
Questa volta mi piace iniziare con una lista di nomi, perchè è il loro primo libro vero, lo hanno pensato, disegnato, scritto con i loro progetti, le loro fotografie, il loro disegno grafico, il loro tempo, il loro lento studiare come fare libri con creatività e passione, raccogliendo un anno di lavoro di una scuola, l'Istituto Europeo di Design di Roma, sotto la guida dei loro professori e di uno in particolare Renato Astolfi.
Io li ho osservati da vicino, ogni tanto parlavo con loro, mi chiedevo se era opportuno pensare un libro, una rivista o un catalogo. Alla fine è venuta questa cosa, una raccolta di idee, di scritti, di disegni, di discorsi con chi la professione la pratica da tempo, ma che con passione ha condiviso la propria esperienza con gli studenti.
Non è un year book che raccoglie il meglio che la scuola può offrire, ma un dialogo costante, quello che Alberto Iacovoni, il direttore, ha voluto fin dall'inizio, tra i professori (saggi), personalità del mondo della fotografia, del design, della comunicazione (talks) gli studenti dell'ultimo anno, grafica, moda, design d'interni, fotografia, design del prodotto, comunicazione, illustrazione (progetti).
Non è un year book che raccoglie il meglio che la scuola può offrire, ma un dialogo costante, quello che Alberto Iacovoni, il direttore, ha voluto fin dall'inizio, tra i professori (saggi), personalità del mondo della fotografia, del design, della comunicazione (talks) gli studenti dell'ultimo anno, grafica, moda, design d'interni, fotografia, design del prodotto, comunicazione, illustrazione (progetti).
I talks sono le conferenze che lo IED ha organizzato, ma sono anche le chiacchierate che ne sono seguite, le interviste gestite dagli studenti e raccontate attraverso illustrazioni, fotografie create ad hoc vere e proprie interferenze tra realtà diverse.
Il cinema di Ila Beka, il design e l'architettura di Aldo Cibic, le fotografie di Giacomo Costa, le scritture e riscritture del Colletivo Wu Ming.
I saggi scorrono lungo tutto il libro, dividono le diverse sezioni e riflettono su temi fondamentali per la ricerca della scuola, l'idea di common attraversa tutte le discipline, Laura Negrini, Viviana Gravano, Domitilla Dardi, Giacomo Fragapane ci raccontano il tema di ricerca costruendo una sequenza di prospettive diverse ma complementari.
Ied factory mette insieme per un periodo breve tutti gli studenti, attraverso workshop interdisciplinari, nei quali gli studenti si mescolano confondendo le discipline, sperimentando altri campi, altri sguardi, guidati da giovani progettisti della scena internazionale.
I progetti sono la scuola, una linea di ricerca in continua evoluzione, raccontano i rapporti con le aziende, con il mondo del lavoro, molto spesso diventano reali come succede con MY ATELIER, una galleria a cielo aperto che accoglie tutte le forme della creatività e della socializzazione contemporanea con progetti site specific. Gli artisti, scelti e selezionati da un comitato scientifico, hanno esposto i lavori nel cubo-atelier, frutto di un concorso interno tra gli studenti di architettura, uno spazio dove le idee incontrano la città. L'evento si sviluppa con una dinamica work-in-progress ed è forma di sperimentazione e creatività.
Festival, mostre e comunicazione, una scuola non è solo un luogo per imparare ma per guardare e far guardare il mondo, anche alla città che la ospita. Roma diventa quindi lo spazio in cui confrontarsi, attraverso manifestazioni sempre diverse.
Lo IED non è solo questo e il libro racconta anche il momento in cui la scuola invade la città, con progetti trasversali, mostre e festival, primo fra tutti BELVEDERE, che nell'ultima edizione entra in uno dei più importanti musei romani il MACRO, e di cui vi parlerò presto.
Per quanto mi riguarda è stata un bella esperienza, ho imparato molto, guardando questo libro prendere forma, è il primo di una lunga serie, è uno spazio comune e per questo non tanto comune in una città come Roma, dove sono poche le voci della creatività.