MARCH LIST
Dancing Around the Bride
Cage, Cunningham, Johns, Rauschenberg and Duchamp
catalog Yale university Press 2013
Don't miss this exhibit at Barbican Center that exploring one of the most important chapters in the history of contemporary art, The Bride and the Bachelors: Duchamp with Cage, Cunningham, Rauschenberg and Johns focuses on Marcel Duchamp 's American legacy, tracing his relationship to four great modern masters - composer, John Cage, choreographer, Merce Cunningham, and visual artists Robert Rauschenberg and Jasper Johns.
thanks for the view, mr. mies:
lafayette park detroit
edited by Danielelle Aubert, Lana Cavar, Natasha Chandani
Metropolis book 2012
Lafayette Park has not received the level of international attention that other similar projects by Mies have. This may be due in part to its location in Detroit, a city whose most positive qualities are often overlooked in the media. This book is a reaction against the way that iconic modernist architecture is often represented. Whereas other writers may focus on the design intentions of the architect, authors Aubert, Cavar and Chandani seek to show the organic and idiosyncratic ways that the people who live in Lafayette Park actually use the architecture and how this experience, in turn, affects their everyday lives. While there are many publications about abandoned buildings in Detroit and about the city’s prosperous past, this book is about a remarkable part of the city as it exists today, in the twenty-first century.
Ponti sull’Atlantico
L’Institute for Architecture and Urban Studies e le relazioni Italia-America (1967-1985)
Ernesto Ramon Rispoli
Prefazione di Fulvio Irace.
Questo libro ricostruisce le relazioni tra cultura
architettonica italiana e nordamericana nel corso degli anni Settanta,
prendendo come riferimento la breve ma significativa esperienza dell’Institute
for Architecture and Urban Studies di New York, che dalla sua fondazione nel
1967 – su iniziativa di Peter Eisenman – fino ai primi anni Ottanta si impone
come centro propulsore tra i più attivi ed influenti nel dibattito disciplinare
negli Stati Uniti.Più che la semplice ricostruzione dei suoi quasi vent’anni di
storia, ciò che interessa dell’IAUS è proprio il suo costituirsi, anche e
sopratutto grazie al suo ambizioso progetto editoriale ed espositivo, come
luogo privilegiato di un incontro e di un confronto, non privo di
contraddizioni, tra due milieux intellettuali – la New York dei Five Architects
e delle mostre al MoMA, la Venezia dell’IUAV di Aldo Rossi e Manfredo Tafuri e
delle neonate Biennali d’architettura – lontani geograficamente e
culturalmente, e tuttavia accomunati dal tentativo di ridefinizione della
specificità, del ruolo e degli obiettivi dell’architettura al tramontare
dell’utopia funzionalista.Eisenman da un lato, Rossi e Tafuri dall’altro sono i
protagonisti di un dibattito complesso e multistratificato che vede
intrecciarsi temi, luoghi e personaggi sulle due sponde dell’Atlantico: una
vera e propria “scacchiera con tre re” dagli schieramenti in costante riassetto
in quella che rappresenta, per molti versi, l’ultima epoca d’oro per un’idea
dell’architettura come pratica intellettuale entro una visione teorica coerente
e definita.
Da spazio nasce spazio
L'interior design nella trasformazione
degli ambienti contemporanei
Luciano Crespi
- postmedia books 2013
Il titolo del libro si ispira a Da cosa nasce cosa di Bruno Munari, di cui Da spazio nasce spazio recupera la narrazione leggera, disincantata, lontana dai testi di tipo manualistico o storico. La sua natura è piuttosto quella di una guida, ventisei saggi brevi destinati ad accompagnare il lavoro di progetto dai momenti critici iniziali a quelli successivi, non meno complicati, ma nei quali ci si sente a volte così spavaldi da perdere la bussola. L'intento è di indirizzare la ricerca e l'attività progettuale verso territori inesplorati, aree di confine, incroci di generi, da affrontare con lo stessa disponibilità a nuotare controcorrente dimostrata da alcuni protagonisti delle esperienze che vengono ricordate. A loro il testo riserva una parte centrale, utilizzando una modalità di lettura inusuale, che prova a mettere in relazione design, architettura, arte e musica. Attraverso questo tipo di svolgimento i diversi capitoli cercano (come scrive Andrea Branzi nell'introduzione) di "dimostrare che la progettazione degli spazi interni costituisce una attività che possiede fondamenti culturali autonomi e che si pone fuori dall'idea che possa ancora esistere un'unità oggettiva tra logica urbana, qualità architettonica e interior design". Da spazio nasce spazio ha in copertina un disegno realizzato per il libro da Ugo La Pietra e comprende inoltre i seguenti inediti: "Verso uno spazio integrato" di Andrea Branzi, "Arti e spazio. Interni dell'arte: ladri di vite" di Angela Rui e "Colore interno, esterno, immaginario" di Manlio Brusatin.
DETOURS
Martin Feiersinger
Ten moder building Revisited
SCHLEBRÜGGE.EDITOR Wien
Dt./Engl.,2008
DETOURS focuses on architecture of the recent past, on nineteen-sixties buildings. During this decade—a period in which the most crucial postwar reconstruction work had been completed—architects sought to develop a fitting expression of the vibrant economic and cultural scenes. This study zeroes in on a specific region: northern Italy, where the approach to creating architectural form spawned a considerable number of idiosyncratic and distinctive buildings. It takes a fresh look at the legacy of modernism and documents buildings in their present condition. The title designates both a work process (a discursive viewing of paradigmatic buildings) and a way of traveling (on roundabout paths off the beaten track of modernism).
The buildings mirror a wide range of nineteen-sixties themes and concepts. Their common denominator, however, is the general tendency to turn away from orthodox modernism. With the designs for these ten projects the architects—unfazed by the insistence on formal and structural clarity typical of academic circles—embrace ambiguity, or, in other words, seek to create manifestations of formal and structural complexity.
La seduzione populista
Dalla città per tutti alla città normalizzata
Federico Ferrari
Con illustrazioni a colori e b/n 2012
Cosa intendiamo esattamente con il termine populismo? E quali sono le sue relazioni con l’architettura? Il volume, frutto degli anni di ricerca svolti dall'autore presso la Scuola di Dottorato Iuav di Venezia, tenta di dare una risposta a questi interrogativi attraverso l'analisi di alcuni casi di studio. Bussy Saint-Georges in Francia per la polemica contro le tecnocrazie di stato, Poundbury in Inghilterra per l’importanza dell’identitarismo, Celebration negli Stati Uniti per il ruolo del mercato: ciascuno di questi progetti illumina uno fra i tanti aspetti salienti di politiche solitamente definite populiste, in cui decisiva è la strumentalizzazione delle forme urbane. Decostruire le retoriche di una diffusa e demagogica polemica contro il “modernismo” inteso come incarnazione di un progetto sociale è dunque il primo passo necessario. Analizzando temi e figure caratterizzanti la battaglia di Carlo d’Inghilterra per un’architettura “a misura d’uomo”, l’Inghilterra degli anni Ottanta ci mostra come la ricollocazione a livello mediatico del dibattito specialistico sulle fonti di legittimazione dell’architettura si basi sulla rivalutazione della storia come garanzia di moralità. Non ci troviamo tuttavia in presenza di un banale e nostalgico ritorno al passato: Charles Jencks, cantore del postmodernismo, conierà a tal proposito la categoria di “eclettismo radicale” per interpretare l’eterogeneità estetica seguita al crollo delle “grandi narrazioni”. Assumendo gli anni Sessanta come cesura fondamentale, il dibattito sorto attorno alle tesi di Imparare da Las Vegas di Venturi, Scott Brown e Izenour si rivela un tornante decisivo. Il “dispositivo populista” – così configurato sulla scorta del pensiero, fra gli altri, di Michel Foucault e Fredric Jameson – dimostra come la polverizzazione delle estetiche sia il segnale di una razionale logica politica di gestione: stabilendo una soglia di sicurezza calcolata sul valore medio, esso mira a ridurre il potenziale destabilizzante del “caos formale” tipico della democratizzazione del gusto.
Marcel Duchamp
La vita a credito
Bernard Marcadé
Jonhatan & Levi 2011
Si è scritto molto su Marcel Duchamp, si è scritto altrettanto sulle sue opere, ma ci si è poco interessati alla sua vita. Henri-Pierre Roché ha scritto che «l’opera più bella di Marcel Duchamp è il modo in cui trascorre il suo tempo». Questa biografia sviluppa tale ipotesi, con la forte convinzione che l’interesse per la vita di Marcel Duchamp può fornire un accesso privilegiato alla comprensione delle sue opere e all’elaborazione di quella che lo stesso artista ha definito la sua «arte del vivere».
Cake book
Martì Guixè
Corraini 2013
Il menù da disegnare i Martí Guixé diventa sempre più ricco ed è ora completo di dessert con Cake Book! Torte rotonde, torte a cilindro, torte a più piani, torte spiaccicate, torte al cioccolato, alle fragole, ai mille gusti! Ogni pagina suggerisce tante varietà di dessert da colorare a completare a cura di ogni commensale. Ma anche tovaglioli da ricamare, alzatine da decorare e bicchieri da riempire!
Ancora una volta Martí Guixé ci invita a sperimentare senza rischi e a seguire le regole della nostra originalità, con un nuovo libro “da fare”, divertente, ironico e leggero.
INWALKABOUTCITY 2.0
Architetture geologiche e faglie del tempo
Marco Navarra
letteraventidue 2013
INWALKABOUTCITY 2.0, a dieci anni dalla costruzione del Parco lineare, descrive con precisione un inventario di strumenti per l'Architettura ricomponendo i frammenti del libro precedente in una nuova prospettiva. "Time after time" è un dialogo a distanza sul futuro dell' Architettura tra l'autore, una fotografa, un architetto e un critico. Le idee, discusse da Marco Navarra con Laura Cantarella, Eduard Bru e Kurt W. Forster, acquistano profondità di campo grazie a un atlante, che confronta una selezione di testi critici e racconti fotografici.
Interaction Design Primer (vol. 1)
di Walter Aprile, Britta Boland e Stefano Mirti
postmedia books 2006
Questo è un libro sul design. Abbiamo scritto 288 pagine di testo, immagini, programmi, varietà, e le abbiamo messe su un dvd, sotto forma di PDF leggibile da qualunque computer. Le 32 pagine del libro stampato contengono l'introduzione e uno di questi dodici capitoli: dodici pomeriggi di attività, milleduecento idee, dodicimila inviti a divertirsi, pensare e fare strani incontri.
Nel dvd ci sono anche il software che usiamo nel libro, e vari video che documentano i progetti più interessanti fatti a Interaction Design Institute Ivrea.
Cosa c'è di bello nel design? Cosa c'è di interessante nel calcolo automatico? Da dove cominciamo? Come possono i desideri intersecare la realtà? Come scopriamo cosa siamo capaci di fare? Abbiamo notato che le conversazioni più interessanti tra di noi erano spesso spiegazioni delle nostre rispettive discipline, o di quello che si faceva all'Istituto. Queste spiegazioni hanno preso la forma di storie, semplici procedimenti, attività e video. Vogliamo aggiungere fascino alla tecnologia e al design, compiere alcuni atti di magia e mostrare quanto, in realtà, sia facile fare design e tecnologia. Il nostro punto di interesse non sono le singole tecniche, ma l'atteggiamento e il processo intenzionale. Questo atteggiamento, questo processo costituiscono l'oggetto del nostro libro.
Imparare facendo, ma facendo cosa?
INVENTARIO n 6
Corraini 2013
Il numero 06 si apre con una ricerca dedicata al Mappamondo, strumento che, alla luce delle metamorfosi subite nel corso del tempo, mostra oggi una nuova vitalità, rivelandosi più che mai contemporaneo. Superata la copertina, come sempre, INVENTARIO organizza il flusso di oggetti e pensieri attraverso un insieme di rubriche che ne ospitano i contenuti.
Stefano Salis ci racconta la “vita come progetto” di Alberto Casiraghy, instancabile fondatore della casa editrice Pulcinoelefante che, nel 1982, ha iniziato a collaborare con i più importanti scrittori, poeti e artisti del nostro tempo e che da allora non ha mai smesso di stampare un libro al giorno: in casa, su carta pregiata, con un torchio o con una Audax Nebiolo. Michele Calzavara ripercorre il lavoro di Getulio Alviani, attento “ideatore plastico” per cui la materia più volte si è resa disponibile alla metamorfosi, al rendersi altro da sé. Giulio Iacchetti ci introduce all’universo delle biciclette pieghevoli nelle sue “Brevi Note”, mentre in una rubrica dal dichiarato sapore munariano (Good Design), Deborah Duva descrive, con ironia e precisione, il “progetto” perfetto di un melograno.
E poi le fotografie di Guido Guidi che ci insegnano a guardare un nulla solo apparente, le Bagatelle di Francesco M. Cataluccio e Michela Dossi sul tema della pioggia e i dialoghi di Marco Romanelli con il “nuovo maestro” Pierre Charpin.