WORKS THAT WORK
Works That Work
A magazine of unexpected creativity
Issue n.1 2013
Edited by Peter Bilak
Saggi su graphic design, urban design, riflessioni sull'organizzazione delle impress, servizi fotografici, ma anche interviste, riflessioni sul design spontaneo. Insomma un viaggio diverso, una ricerca alternativa che crede ancora che una rivista non debba solo essere sul web, ma che abbia bisogno di essere sfogliata. Naturalmente la distribuzione risente della crisi del settore, e fa appello al passaparola all'uso dei social network per diffondere queste idee preziose. La carta ha bisogno del digitale per esistere, ma la grande novità è la rete di social distribution that rewards readers with a share in its profits. Una novità importante, dal punto di vista editoriale, perchè infondo se un progetto ci piace è giusto condividerlo totalmente.
Works That Work is a magazine for the curious mind, Biľak add, endeavouring to surprise its readers with a rich mix of diverse subjects connected by the theme of human creativity, searching for a deeper understanding of work and its motives.
Io ne ho comprati due numeri, continuerò a farlo perchè ho trovato idee, ho trovato finalmente un progetto la cui filosofia è espressa benissimo dai suoi creatori.
C'è bisogno di nuove riviste stampate in un mondo sempre più digitale? Se si guarda a questa nuova Works That Work, la risposta è affermativa.
Le ragioni sono due, un libro ha un rapporto diverso con il lettore, lo accompagna e non lo tiene occupato, e allo stesso tempo instaurando un dialogo fisico e sensoriale attraverso la carta stampata, diventa oggetto, la seconda ragione e ben più importante è che la rivista nasce da una campagna di crowdfunding che ha dimostrato sia la forza del suo titolo sia la nacessità per il pubblico che ha risposto in massa con raccolta fondi di 30.000 euro, più che abbastanza per coprire l'uscita dei primi numeri. La rivista si definisce come A magazine of unexpected creativity perchè esplora quelle che possono essere considerate varie manifestazioni della creatività umana, manifestazioni che il più delle volte non nascono dal progetto ma dalla realtà, dalle necessità quotidiane dell'uomo. La creatività infatti non è un esclusiva di artisti e designer, sostiene il suo ideatore but something that surrounds us in our daily lives, something so embedded in our everyday experience that it often escapes our attention.
Saggi su graphic design, urban design, riflessioni sull'organizzazione delle impress, servizi fotografici, ma anche interviste, riflessioni sul design spontaneo. Insomma un viaggio diverso, una ricerca alternativa che crede ancora che una rivista non debba solo essere sul web, ma che abbia bisogno di essere sfogliata. Naturalmente la distribuzione risente della crisi del settore, e fa appello al passaparola all'uso dei social network per diffondere queste idee preziose. La carta ha bisogno del digitale per esistere, ma la grande novità è la rete di social distribution that rewards readers with a share in its profits. Una novità importante, dal punto di vista editoriale, perchè infondo se un progetto ci piace è giusto condividerlo totalmente.
Works That Work is a magazine for the curious mind, Biľak add, endeavouring to surprise its readers with a rich mix of diverse subjects connected by the theme of human creativity, searching for a deeper understanding of work and its motives.
Io ne ho comprati due numeri, continuerò a farlo perchè ho trovato idee, ho trovato finalmente un progetto la cui filosofia è espressa benissimo dai suoi creatori.
"We started Works That Work because we ourselves are fascinated by how, why and what people create. We don’t know where this project will lead us, but we are very much looking forward to the trip."