THE EMPTINESS OF FUN
Aqua Park
Stefano Cerio
Contrasto 2010
Vice Versa
Stefano cerio
Contrasto 2012
Chinese Fun
Noire Galleryvia Piossasco 29 - Torino
10-ottobre-30 novembre
Ho lavorato spesso sul tema del Leisure con i miei studenti all' Ecole Speciale d'Architecture, per questo mi attrae il lavoro di Stefano Cerio, che con Chinese Fun, titolo della nuova mostra alla Noire gallery a Torino fino al 30 novembre, aggiunge un nuovo capitolo della ricerca sugli spazi del divertimento effimero, mondi artificiali espressione deviata dell'idea di Leisure.
Il tempo libero è inteso come tempo del puro consumo, un illusione di libertà e di autonomia dell'individuo. Incasellato oramai nelle strategie di consumo di massa. (1)
Il tempo libero è inteso come tempo del puro consumo, un illusione di libertà e di autonomia dell'individuo. Incasellato oramai nelle strategie di consumo di massa. (1)
Per raccontarlo Cerio guarda con distacco questi luoghi nel momento esatto in cui non vengono utilizzati: Aquapark: parchi acquatici fuori stagione, Night Ski: località sciistiche riprese di notte con luce artificiale, Navi da crociera apparentemente disabitate, fino ad arrivare al progetto realizzato in Cina, Chinese Fun appunto, che fotografa luoghi del divertimento e luoghi pubblici solo apparentemente disabitati, e la cui dimensione stravolge il senso di comunità.
Le foto di Cerio sono cercate con attenzione, lo stesso utilizzo del banco ottico prevede un tempo d'azione che restituisce valore al medium, il tempo diventa pensiero, la sua ricerca segue una visione spaziale rivolta a temi della contemporaneità, le sue foto isolano frammenti di paesaggi naturali ed urbani e li decontestualizzano restituendo valore all'idea. Non è il senso di abbandono a colpire, ma l'assenza, la pura assenza che fa di questi spazi in attesa di essere usati icone di una decadenza del sistema dell'intrattenimento.
Le foto di Cerio sono cercate con attenzione, lo stesso utilizzo del banco ottico prevede un tempo d'azione che restituisce valore al medium, il tempo diventa pensiero, la sua ricerca segue una visione spaziale rivolta a temi della contemporaneità, le sue foto isolano frammenti di paesaggi naturali ed urbani e li decontestualizzano restituendo valore all'idea. Non è il senso di abbandono a colpire, ma l'assenza, la pura assenza che fa di questi spazi in attesa di essere usati icone di una decadenza del sistema dell'intrattenimento.
Aquapark |
Night Ski |
Oggi nell’era post industriale i cambiamenti del mercato ed i cambiamenti dei sistemi di produzione, comportano una trasformazione sociale di enorme portata. La rivoluzione dell’alta tecnologia infatti può significare meno ore di lavoro e più benefici per milioni di persone, ma nello stesso tempo crea uno squilibrio nell’assetto sociale, un grande numero di persone si trova di fronte ad un tempo vuoto da riempire.
La riduzione dell’orario lavorativo ha provocato una crisi profonda degli individui, che si trovano per la prima volta di fronte alla totale perdita della propria identità di lavoratori perchè oggi il tempo libero non è più legato all'ozio, non sopprime il lavoro, bensì lo presuppone. Esso corrisponde ad una liberazione periodica dagli impegni di lavoro al temine della giornata, della settimana, dell'anno o della vita attiva dell'individuo.
L'industria del leisure torna ad essere come agli inizi del secolo scorso di grande attualità. Gli spazi che la ospitano hanno una storia diversa, la bigness trasforma lo spazio lo rende innaturale, un luogo in attesa. Una frontiera tra modernità e sua interpretazione. Prendono forma quindi luoghi altri, catalizzatori di desideri presenti e memorie future, nell’idea di vacanza e di svago, quella sospensione del quotidiano che l’autore studia e racconta in immagini.
L'industria del leisure torna ad essere come agli inizi del secolo scorso di grande attualità. Gli spazi che la ospitano hanno una storia diversa, la bigness trasforma lo spazio lo rende innaturale, un luogo in attesa. Una frontiera tra modernità e sua interpretazione. Prendono forma quindi luoghi altri, catalizzatori di desideri presenti e memorie future, nell’idea di vacanza e di svago, quella sospensione del quotidiano che l’autore studia e racconta in immagini.
Chinese fun |
Oggi siamo di fronte ad una quantità di immagini incredibile, abbiamo perduto il senso del pensiero e dell'immaginazione che tutta questa proliferazione di segni inevitabilmente provoca in noi. Una ragione in più per guardare ancora alla fotografia come strumento di lettura del reale E’ la realtà a parlare e la fotografia esplora quella terra di confine tra la visione, e l’orizzonte di attesa dello spettatore, la messa in scena di una possibile realtà.
Allo
stesso tempo il modo migliore per capire certi luoghi e fermarsi a guardarli, e
finché masse di persone li
utilizzano questo non è assolutamente possibile. Sono
spazi desiderati, a cui si attribuiscono significati diversi, ma la cui essenza
è un altra, raccontano la decadenza, la fine di una modernità che conteneva al suo interno l'indice di un futuro migliore, e che invece si è ridotta ad una rappresentazione
di un vuoto endemico, contenuto nel nostro presente.
Chinese fun |
Se si
guarda indietro si capisce come i fotografi, sono sempre stati i primi artisti ad indagare i cambiamenti dello spazio osservandoli e sperimentando come la modernità, la cui essenza è
l'accelerazione dei cambiamenti, crei da sola le condizioni per un disfacimento dei valori
della società.
Lo sguardo di Cerio, ancora, fa di questa modernità un modello da analizzare e ripensare. (2)
Lo sguardo di Cerio, ancora, fa di questa modernità un modello da analizzare e ripensare. (2)
In questa ultima foto è concentrato tutta il suo sguardo, una natura morta sospesa in un paesaggio naturale, pubblicità monumento o rovina? Si contrappongono due nature, realtà e finzione, il frutto caduto è un gesto volontario oppure segno dell'inizio di una decadenza di questi luoghi? Cerio sembra fermarsi quasi per caso in questo non luogo in cui l'idea di leisure perde di significato, l'assenza domina lo sguardo, assenza di significati e di divertimento.
Cerio c'è riuscito ha trovato l'emptiness of fun della modernità.
Notes on Leisure time
(1)
Ma se pensiamo all’oggi più che al passato e alle trasformazioni del sistema capitalistico, il problema della gestione del tempo libero risulta fondamentale.
I primi infatti acquistano tempo libero facendo lavorare terzi al loro posto, a costi ridotti e per un loro esclusivo vantaggio (il tempo liberato). In questo modo si creano posti di lavoro precari e mal retribuiti fuori dai meccanismi del lavoro cosidetto normale, nonchè si determina una sorta di nuova schiavitù.
Il concetto di leisure time nasce come contraltare al tempo del lavoro, è considerato nel linguaggio comune come un tempo di risulta, un avanzo da riempire o semplicemente un intervallo utile a concedersi una pausa dalla routine quotidiana per ricaricarsi.
Il lavoro è finito. Intendo dire il lavoro a tempo pieno, per tutta la vita e per tutti, secondo le forme che abbiamo conosciuto durante il periodo industriale, dal 1850 al 1975. [2]
La speranza Marxiana che l’emancipazione dal lavoro avrebbe liberato il tempo necessario per consentire all’uomo di dedicarsi alle attività Superiori non si è realizzata, specialmente in una società in cui il rapporto uomo-mondo si riduce a quello esclusivo di produzione-consumo.
La speranza che ispirava Marx era che la forza lavoro non deve andare mai perduta così che, se non è spesa ed esaurita nel lavoro, potrà dar vita automaticamente ad altre, superiori attività…il tempo libero dell’animal laborans non è mai speso altrimenti che nel consumo. [3]
Il tempo libero infatti se investito in attività altre produce una liberazione di altro tempo in favore di una parte della società che già lavora definendo quella che Aznar chiama società duale, in cui metà degli individui lavora troppo e l’altra metà non lavora affatto o lavora secondo criteri diversi da quelli definiti dalla norma[4]
La società cambia dividendosi in classi di lavoratori iperattivi da una parte e in una moltitudine esclusa dal lavoro dall’altra in questo modo si creano sottosistemi nei quail le due classi si trasformano e producono conflitti e scompensi sociali.
Secondo Aznar è opportuno sostituire alla società duale così definite una società bipolare.
Un nuovo progetto di società che tende a ridefinire il rapporto tra l’uomo e il sociale, fra l’uomo e il mondo. Uscendo dagli schemi della società fondata sul lavoro, del lavoro obbligato, che scaturisce dalla nuova redistribuzione del tempo liberato, affinchè tutti possano sviluppare, accanto al lavoro richiesto dal buon funzionamento della megamacchina sociale, la capacità e le facoltà umane che il lavoro lascia inespresse.
Nella società bipolare l’individuo partecipa ad entrambe le sfere, quella del lavoro così come lo conosciamo, prodotto dale esigenze del sistema, e quella delle attività autodeterminate in relazione a bisogni individuali o cooperativi, retti da valori ed esigenze diverse da quelle del mercato del denaro e del consumo fine a se stesso. Secondo Aznar le due sfere contribuiscono alla crescita reciproca, la prima attraverso la crescita dei valori della produzione che in contemporanea produce anche tempo libero.
La seconda sfera è quella più personale della crescita dell’individuo che produce uno spazio vitale nel quale diverse azioni lo allontanano dal consumo fine a se steso, e definiscono una microsocietà dai nuovi valori.
Per attribuire un valore al tempo liberato è necessario come prima cosa ripensare il valore del lavoro nella nostra società, non tanto svuotandolo di significato, ma facendo in modo che il lavoro stesso non sia considerato come attività centrale della vita dell’uomo.
Lasciando il lavoro come fulcro della nostra società si produrrà unicamente disoccupazione e scompensi sociali, il tempo liberato infatti serve ad acquistare un significato diverso, deve definirsi non in contrapposizione al lavoro ma deve integrarsi ad un’idea di società che produca valori corrispondenti al tempo che libera.
Come ho già affermato, il tempo libero così come lo abbiamo concepito fino ad oggi non corrisponde al valore del tempo liberato dalla tecnologia e dalla produttività esasperata.
Il tempo liberato, corrisponde a quello che in questo testo chiamo LEISURE TIME, un tempo nuovo di natura completamente diversa da quello che abbiamo conosciuto finora, perchè è un tempo che ciascuno potrà sottrarre al sistema e rendere disponibile per mille e un attività autodeterminate. [5]
Il Leisure è un tempo impiegato attraverso l'autodeterminazione, che escluderebbe, per definizione, le attività legate al lavoro o all'autosostentamento (nutrimento, riposo, educazione). In realtà la definizione risulta problematica, dal momento che il confine tra leisure e attività inevitabili resta sfumato. (Spesso si lavora anche per leisure). Inoltre la distinzione tra leisure e tempo libero è oggetto di interpretazione, se si considera ad esempio, la tesi situazionista per cui il tempo libero è illusorio e privato all'uomo dalle forze economiche e sociali, che glielo rivendono come leisure, o tempo mercificato.
La disponibilità di tempo libero è rispetto al passato, in seguito alla diffusione delle nuove tecnologie e della crisi economica, questo tempo è consumato troppo velocemente secondo riti urbani che si ripetono trascurando i valori dell’esperienza, della memoria e della tradizione. I riti urbani ( consumo, turismo, sport) che si sono sviluppati sulle esigenze capitalistiche, hanno funzionato fino al momento in cui il sistema non è entrato in crisi, oggi tutto sta cambiando. Cerio con le sue visioni riflette prorpio su questo, le sue foto sono un monito per ripensare lo spazio delle città, non giudicano ma ci avvertono che qualcosa sta cambiando.
(2)
Nelle città si sono create delle contingenze secondo le quali l’industria del tempo libero consuma i luoghi (il turismo veloce ne è un’esemplificazione) senza che avvenga alcun tipo di crescita spaziale controllato sul piano qualitativo, e senza che sui luoghi intervengano tutte le energie culturali della società. Il leisure può invertire la tendenza al consumo.
[1] Rojek, Chris, Susan M. Shaw, and A.J. Veal
(Eds.) (2006) A Handbook of Leisure
Studies. Houndmills, UK: Huzinga,
Johannes. Homo Ludens Peter Borsay, A History of Leisure: The British Experience since
1500, Palgrave Macmillan, 2006
[2] G.Aznar, lavorare meno per lavorare tutti, bollati
boringhieri, torino 1994
[3] Hannah Arendt Vita Activa la condizione
umana Tascabili Bompiani
[4] Aznar op cit.
[5] Pierenrico Andreoni, Tempo e Lavoro,
bruno mondadori 2005 milano