JANUARY LIST
PORTAL 9
Stories and critical Writing about the city
THE SQUARE
Issue #2
In the walls and ramparts surrounding nineteenth-century Beirut were seven fortified gates, or portals. As the walled town grew beyond its enclosures, an eighth gate was added. Portal 9 is an imaginary opening into the city, an intensive exploration of the urban condition from architecture and planning to metropolitan mores and cultural pursuits. As a journal of stories and critical writing about urbanism and the city,Portal 9 blends creative writing, photography, and personal essays with academic scholarship, perceptive journalism, and cultural critiques. Published by Solidere Management Services, the Lebanese Company for the Development and Reconstruction of the Beirut Central District, Portal 9 is issued in Beirut and published twice yearly in English and Arabic editions. Each issue focuses on a unique theme. The journal addresses the need for a conscientious debate about architecture, planning, culture, and society in urban contexts across the Middle East and the rest of the world. http://portal9journal.org/
La storia del mondo in 12 mappe
Jerry Brotton
Feltrinelli 2013
Dalla Geografia di Tolomeo del 150 d.C. a Google Earth oggi:
dodici mappe della terra. Altrettante rappresentazioni e concezioni del mondo.
Un libro riccamente illustrato che dimostra come le carte geografiche
rispecchino e insieme contribuiscano a creare le idee del loro tempo.
Nel corso della storia le carte geografiche hanno modellato la
nostra visione del mondo e il posto che vi occupiamo. In questo brillante
libro, Jerry Brotton sostiene che, lungi dall’essere
meri strumenti della scienza, le mappe del mondo sono inevitabilmente
descrizioni parziali e soggettive, intimamente legate ai sistemi di potere, all’autorità e alla creatività
di tempi e luoghi particolari. I disegnatori di mappe non si limitano a
raffigurare il mondo, lo costruiscono sulla base delle idee vigenti nella loro
epoca. Questo libro analizza il significato di dodici mappe del mondo, a
partire dalle rappresentazioni della storia antica e per finire con le immagini
satellitari contemporanee. Ricrea vividamente gli ambienti e le circostanze in
cui queste carte sono state create, mostrando come ciascuna di esse trasmetta
un’immagine estremamente
personale del mondo: la prospettiva cristiana centrata su Gerusalemme della
mappamundi di Hereford del quattordicesimo secolo; la più antica mappa coreana che mostra la terra intera,
compresa l’Europa; la prima
autentica visione del mondo globalizzato del portoghese Diogo Ribeiro agli
inizi del sedicesimo secolo; la proiezione negli anni settanta del Novecento
che aveva l’ambizione di
dare uguale dignità al “terzo mondo”; e il pianeta secondo Google.
Brotton rivela come ogni mappa abbia tanto influenzato quantoriflesso gli
eventi contemporanei e come, leggendole, si possano meglio comprendere le
civiltà che le hanno
prodotte. Sebbene il modo in cui mappiamo ciò
che ci circonda stia cambiando di nuovo sensibilmente, secondo Brotton le carte
di oggi non sono da considerarsi più
definitive o oggettive di un tempo: continuano a ricreare e mediare la nostra
concezione del mondo. Dopo aver terminato questo libro, i lettori non potranno
più guardare a una mappa
come prima.
Pasolini Roma
Catalogo della mostra
Skira 2013
Skira 2013
La specificità della mostra è l’approfondimento del rapporto tra Pier Paolo Pasolini (1922-1975) e Roma: un uomo e una città, una grande storia d’amore “con le sue delusioni, i suoi sentimenti contrastanti di amore e odio, e le fasi di attrazione, di rifiuto e di straniamento”¹, come rivelano i curatori nella prefazione del catalogo. Roma è stata per lui un campo di studio e di riflessione, non solo uno sfondo per i suoi romanzi e i suoi film.
PASOLINI ROMA è suddivisa in sei sezioni che seguono un percorso cronologico, corrispondente a sei fasi della vita di Pier Paolo Pasolini e che esplorano le forme della sua creatività: la poesia, l’impegno politico, il cinema.
Cinèmatèque Francaise, Parigi: 14 ottobre 2013– 26 gennaio 2014
Palazzo delle Esposizioni, Roma: 3 marzo 2014 – 8 giugno 2014
Martin Gropius Bau, Berlino: 11 settembre 2014 – gennaio 2015
Sassi Animati
Mauro Bellei
Fatatrac 2013
Mauro Bellei
Fatatrac 2013
Chi non si è mai divertito nel raccogliere sassi, creando la propria personale collezione, magari come ricordo di posti di vacanza o di luoghi speciali? La natura è da sempre l’artista più sorprendente e la sua mano è precisa e attenta ad ogni piccolo particolare. Lo si vede anche sui sassi, ognuno diverso dall’altro, con forme, colori e venature unici.
Mauro Bellei come nelle altre sue pubblicazioni Fatatrac, invita i bambini ad avere uno sguardo libero e attivo che porta ogni volta ad interpretare, attribuire senso e creare.
Il kit contiene il libro “Sassi animali”, una sorta di catalogo in cui l’autore presenta in maniera divertente una collezione di sassi nelle cui venature è possibile
riconoscere animali diversi; un secondo libro dal titolo “Galleria dei sassi animati” suggerisce come intervenire sui sassi con elementi di carta per dare loro le sembianze di animali. I sassi presentati nei libri sono inoltre disponibili nel kit in forma di sagome fustellate in modo che il lettore possa poi agire da protagonista e diventare lui stesso l’ideatore di nuove immagini di animali. I sassi diventano così un eccezionale e originale strumento di gioco e il punto di partenza per creare delle vere e proprie opere d’arte che i piccoli fruitori di Sassi animati avranno la possibilità di esporre: nel kit infatti sono contenuti anche tutti i materiali necessari all’allestimento di una mostra da tavolo.
A occhi aperti
Mario Calabresi
Contrasto 2013
Negli ultimi cinque anni Mario Calabresi ha raccolto una serie di interviste ai più grandi fotografi della scena internazionale. Il risultato dei suoi incontri è questo libro: un appassionante tuffo nella storia attraverso le immagini e le parole di grandi testimoni che hanno immortalato e vissuto alcuni dei momenti più intensi e drammatici del nostro passato. Con una prosa in grado di restituire la forza e le emozioni dei protagonisti Calabresi porta il lettore in un viaggio nel tempo, offrendogli contemporaneamente una prospettiva privilegiata: gli occhi di fotoreporter che hanno creato la comune memoria storica. Ecco allora Paul Fusco che racconta i funerali di Bob Kennedy o Josef Koudelka che descrive i primi istanti dell'ingresso dei carri armati a Praga. E poi ancora Steve McCurry, Don McCullin, Elliott Erwitt, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado.
Quattro Case
viste da dentro
viste da dentro
Nicola Auciello
Letteraventidue 2013
Una Jam Session in genere non ha lo scopo di intrattenere il pubblico, ma è un ritrovo di musicisti che hanno così l'opportunità di provare nuovo materiale musicale e mettere alla prova la loro abilità di improvvisatori in confronto con altri strumentisti: a volte è semplicemente un ritrovo sociale. Alle Jam Session possono partecipare musicisti di tutti i livelli e possono avvenire in locali privati o pubblici. Questi incontri spesso si trasformavano in vere e proprie competizioni fra virtuosi. Le Jam Session sono un terreno fertile per l'incontro di musicisti, lo scambio di idee, e sono quindi l'occasione dove sono nate molte collaborazioni musicali." 4 CASE VISTE DA DENTRO ricorre al linguaggio di collaborazioni libere, spontanee ed aperte, applicato da anni nel Jazz e nelle Jam Sessions, per tentare di trasporlo in Architettura. Grazie alla collaborazione di tredici co-Autori, e all'Editore, coinvolti con entusiamo sull'idea, siamo riusciti a realizzare un progetto interattivo e audace. Ringrazio Alessio Bertallot, Raitunes e Radiodue per essere stati l'imput di un nuovo esperimento editoriale e tutte le persone (tante) preziose e a me vicine durante la "costruzione". Ai lettori auguro una storia intensa, vera e ricca di splendidi rapporti umani [almeno] quanto la nostra "Jam". Buona Session a tutti. Nicola Auciello
PIC architecTure
il medium è il montaggio
Marta Magagnini
LetteraVentidue 2013
il medium è il montaggio
Marta Magagnini
LetteraVentidue 2013
Titolo: PICarchitecTure
è una parola composta, perché in questo libro non si parla di
fotografia di architettura, ma di rappresentazione dell’architettura che
utilizza la fotografia, la tradisce.
Sottotitolo: Il medium è il montaggio
allude al fatto che la fotografia, quando è ibridata da altre tecniche,
perde la sua specifica connotazione e diventa qualcos’altro: un
collage, un assemblaggio, un montaggio. Questo linguaggio fatto di pezzi
di fotografia insieme con altro ha una sua matericità e,
conseguentemente, una sua estetica di medium autonomo.
Fotomontaggio,
fotoprospettiva, fotoplastica, fotoinserimento, disegno su fotografia,
rendering digitale fotorealistico nella prefigurazione d’architettura:
un elenco per catalogare alcune specifiche applicazioni del cutting-out
di fotografie (analogico o digitale); la Computer Grafica può oggi
prescindere dalla base fotografica, riunificando la materia nella
non-materia, attraverso la modellazione e la creazione di specifici set
fotografici virtuali.
Con interviste a: Cristiano Toraldo di Francia, Beniamino Servino, Botto & Bruno, Giacomo Costa
The Stones of Fernand Pouillon
Adam Caruso and Helen Thomas (eds.)
Contributions by Adam Caruso, Jacques Lucan, Fernand Pouillon, Helen Thomas
With photographs by Hélène Binet
Verlag 2013
Un solo agevole volume offre per la prima volta al lettore italiano le riflessioni di Zizek sull'arte, riunendo testi apparsi originariamente in tempi e luoghi diversi. Come ha avuto modo di affermare Zizek stesso, "la verità si esprime sempre negli spiazzamenti rispetto al tema centrale". In questi testi Zizek affronta l'universo artistico mediante la sua tecnica di accerchiamento culturale, o di "sguardo anamorfico", che risulta qui quanto mai efficace e proficua.
Adam Caruso and Helen Thomas (eds.)
Contributions by Adam Caruso, Jacques Lucan, Fernand Pouillon, Helen Thomas
With photographs by Hélène Binet
Verlag 2013
Providing a new insight into twentieth-century architecture, this is
the first book in English on the work of French architect Fernand
Pouillon (1912–1986). It includes Jacques Lucan’s analysis of his
post-war urbanism and its critique of mainstream modernism, a
description of material construction by Adam Caruso, and Pouillon
himself inspired by Aix-en-Provence and reflecting on the contemporary
architect’s position in a cultural continuum. At the book’s heart lie
survey drawings and photographs of Pouillon’s key Parisian housing
projects. This book is first in a series on ‘The Limits of Modernism – a
Forgotten Generation of European Architects’.
Modernità e nazione
Temi di ideologia visiva nell’arte italiana del primo Novecento
Alessandro del Puppo
Quodlibet studio 2013
I
rapporti del pittore Carlo Carrà con il mondo degli anarchici e dei
socialisti rivoluzionari di Milano e poi, repentino, il suo
innamoramento per Giotto. La pedagogia di Ardengo Soffici a favore d’una
modernità italiana. Le scelte di Mario Sironi durante e dopo la grande
guerra. L’idioma vernacolare di Giorgio Morandi negli anni Venti. Il
futurismo che si fa museo. Questo libro scruta nell’anima di una
generazione straordinaria, che ha avuto a disposizione gli strumenti per
sovvertire le tradizionali categorie artistiche di forma, tempo e
spazio, e per portare l’Italia nel cuore del Novecento. Una generazione
che però, più di ogni altra in Europa, si è trovata stretta fra le
proprie fragili radici internazionali, l’esperienza della guerra e
l’integrazione istituzionale in seno alla cultura nazionalista del
fascismo.
Il modernismo italiano si mostra così come uno snodo
cruciale della storia dell’arte, imperniato in una tensione tra la
volontà di avviare un progetto di autonomia formale e il recupero di
valori sociali e politici, nei modi, anche paradossali, che i decorsi
ideologici del Novecento non di rado hanno crudelmente dimostrato.
Il Trash sublime
Slavoj Zizek
Mimesis 2013
Un solo agevole volume offre per la prima volta al lettore italiano le riflessioni di Zizek sull'arte, riunendo testi apparsi originariamente in tempi e luoghi diversi. Come ha avuto modo di affermare Zizek stesso, "la verità si esprime sempre negli spiazzamenti rispetto al tema centrale". In questi testi Zizek affronta l'universo artistico mediante la sua tecnica di accerchiamento culturale, o di "sguardo anamorfico", che risulta qui quanto mai efficace e proficua.