CARO SENATORE PIANO
Brevi note sul fare città
Esce in allegato al Sole 24ore una nuova rivista, risultato della ricerca promossa e finanziata dal Senatore Renzo Piano.
La Periferia è l'insieme delle zone di una città al di fuori del suo centro storico. Quindi forse oramai la periferia è la città stessa.
PERIFERIE N.1
1.
Io da Renzo Piano e dal suo gruppo vorrei un progetto e delle linee guida, (perchè questo è quello che dovrebbero fare gli architetti), vorrei una proposta di legge sull'architettura (questo è quello che dovrebbe fare un senatore) vorrei la costruzione di un pensiero più ampio sulla città che interrompa la dicotomia tra centro e periferia. Non uno spot sponsorizzato dagli intellettuali di regime a giustificare l'idea di bellezza necessaria. A quello ci ha già pensato Sorrentino con il suo Oscar. Vorrei che la rivista sia un luogo di confronto allargato sui temi trattati, ( dato che è distribuita con un quotidiano importante che si rivolge agli imprenditori) può creare un ascolto da chi gestisce realmente i piani di sviluppo.Le energie e le competenze del gruppo sono un dato di fatto, Piano è un grande architetto i suoi tutor sono bravissimi architetti, i giovani che li seguono lo diventeranno....quindi che il lavoro cominci, e diventi qualcosa di più di una semplice collezione di progetti auto costruiti...forse oggi c'è bisogno di fare un passo indietro e ricominciare dalle linee guida.
Detto questo potrei aggiungere che è importante tornare a pensare la città nel suo complesso, perchè non basta pensarla per parti, non basta nascondersi dietro l'idea di ricucire i tessuti, manca infatti un impegno serio del governo, ma anche degli architetti per troppo tempo distanti dal concepire un' idea di sviluppo urbano, di riuscire a pensare la città nella sua interezza.
2.
Caro Renzo ora so il perchè, e forse è anche giusto così. Una rivista patinata, personaggi illustri (che poi di quello che pensa Crepet della periferia da un orecchio mi entra e dall'altro mi esce, anzi lo confesso il suo articolo l'ho proprio saltato, che resti nel salotto di Bruno Vespa, e ci lasci pensare in pace), il giornale poi è quello degli imprenditori, che leggano bene che nel futuro dobbiamo impegnarci a ricucire. Il perchè quindi mi è chiaro e solo un architetto che conosce il mondo poteva utilizzare questa propoganda per gettare fumo negli occhi alla politica ed ottenere i fondi necessari per un impegno concreto. Perchè questo teatrino serviva a questo non ho dubbi.
Ora che hai ottenuto almeno la promessa da parte di Renzi, dei fondi per le Periferie, metti da parte i salotti bene, lasciamo stare i container sotto i viadotti (gli abitanti di quei quartieri potrebbero anche arrabbiarsi di vedere i soliti copertoni colorati e gli spazi autocostruiti da giovani volenterosi) non dipingiamo i percorsi, per quello ci sono gli stree artist, alle città serve altro, serve qualcosa che costruisca spazio pubblico. Non siamo nelle baraccopoli di qualche capitale del terzo mondo. Siamo appunto in un mondo che ha bisogno che le città vengano considerate come tali.
Quindi che la rivista sia una rivista, con contributi seri, che i tutor che hai scelto si rimbocchino le mani e comincino a fare quello che sono bravi a fare, progettare il nostro futuro.
3.
Una nota in più:
Io non sono sicuro che il problema sia la periferia ma la lenta decadenza del centro storico.
Le città italiane hanno musealizzato il loro centro ed oggi diventa sempre più difficile viverlo da parte di chi lo abita. La periferia invece si sviluppa senza controllo di una reale politica urbana. La regola è il consumo del territorio e la costruzione della città stessa lasciata in mano ai privati. Quindi si sviluppa e cresce una città fatta di stanze, che ha perso ogni legame con la struttura urbana.
Ricucire non ha un senso compiuto, non risolve il problema delle nostre città. E' necessario un impegno coerente e una legge sull'architettura. E' necessario educare le amministrazioni e la politica prima di ricominciare a disegnare i suoi spazi.
E' necessario restituire valore al nostro mestiere. Io penso che l'architetto Piano, e non il senatore, debba spiegare prima di tutto ai palazzi della politica, che con la loro occupazione indifferenziata hanno monopolizzato il centro storico di Roma, cosa può fare un architetto.
Buon Lavoro a tutti, io intanto continuo a provare a pensare città, nel cucito non sono mai stato bravo.