IL TEMPO DELLE IMMAGINI
















Chinese Fun
Stefano Cerio
Hatje Cantz Verlag 2015




Scriveva nel testo che accompagnava la sua tesi di laurea Andrea Branzi Capire il tempo libero non solo come tema di individuazione di una serie di attrezzature di servizio da distribuire in maniera omogenea sul territorio urbano, ma capire il tempo Libero come momento di percezione della forma globale della città, cioè come tempo di recupero di una conoscenza più completa del vivere urbano.
Durante il tempo Libero avviene lacquisizione di quei comportamenti e di quei modelli sociali propri dei concorsi umani: momento in cui avviene la conoscenza globale della realtà del Sistema attraverso le forme da lui espresse e i sistemi di induzione al consumo. Tempo libero dunque come momento di integrazione ma anche come momento di giudizio. Se il tempo di lavoro infatti permette di conoscere in maniera diretta la realtà produttiva, il tempo libero permette di conoscere e sperimentare la parte non contraddittoria dei consumi...[1]





Attraverso le sue fotografie Cerio cerca di comprendere la nuova forma della città contemporanea, che si sviluppa ad una velocità impressionante e accumula frammenti eterogenei, sovrapponendoli in un montaggio solo apparentemente casuale. Con le sue fotografie produce una temporalità a due facce, immagini dialettiche che hanno il potere di mostrarci due realtà parallele.
Il tentativo di produrre uno spazio in un tempo, quello della storia,  che queste città non posseggono più. Non ci si sofferma più su una sola immagine chiedendosi che città si stia  guardando, ma è necessario muoversi tra queste temporalità cercando di immaginare la vita al loro interno attraverso l'assenza stessa di vita.




 Nelle città si sono create delle contingenze secondo le quali lindustria del tempo libero (leisure) consuma i luoghi (il turismo veloce ne è unesemplificazione) un divertimento (Fun)  che si pratica senza che avvenga alcun tipo di crescita spaziale.
Un divertimento controllato sul piano qualitativo, e senza che sui luoghi intervengano tutte le energie culturali della società.
In Cina  tutto questo sembra non essere solo una visione Radicale, ma una realtà contingente, una realizzazione di spazi preordinati in modo tale da creare una sorta di territorio continuo caratterizzato da funzioni legate da un programma  incapace di produrre spazio pubblico, ma che ne produce un surrogato.



Il tema del Leisure assume così  forme e dimensioni esagerate.
Lo sa bene Stefano Cerio che questa esagerazione  ha cercato di raccontarla attraverso il silenzio delle sue fotografie. Cercando di accostare le immagini senza ridurle a reperti di un corpus monumentale, a puri feticci o fonti documentali, perché come sosteneva Benjamin occorre pensare assieme tempo e immagine, anzi collocare l'immagine al centro del tempo.
L'assenza quasi naturale del tempo liberato dal lavoro è raccontata attraverso l'assenza dell'uomo che sembra abbia deciso di abbandonare  questi spazi, perché troppo lontani da se. Così il soggetto del fotografie è l'attesa.




Guardare queste foto mi riporta alla mente alcuni disegni di Ettore Sottsass che con ironia riproduce le visioni del futuro degli Archigram, presentandole come rovine, abbandonate di un mondo che è stato nel momento stesso che queste visioni erano state preordinate e create.
Sottsass aveva avuto la capacità di guardare la storia in modo non consequenziale, mostrandoci temporalità diverse, mostrando come la visione costruiva immagini e non spazi, capaci di accogliere l'uomo. Raccontava la storia,  Una storia che costruisce intrecci una storia come forma poetica.
Altri architetti visionari hanno osservato e messo al centro del proprio pensiero il tempo libero. New Babylon di Constant nasce come una struttura teoricamente universale capace di colonizzare il territorio ramificandosi e basandosi su di una maglia di settori, lunità base. Errando da un una parte a unaltra luomo può finalmente costruire il proprio intorno, regolandone qualsiasi condizione materiale e climatica e modificandone gli aspetti interni. La struttura della città segue così il tracciato dei percorsi e si compone di maglie con unità di produzione autonome e dai settori, bracci della città in costante evoluzione che compongono un secondo paesaggio artificiale sollevato di una ventina di metri rispetto al suolo, e al cui interno ha luogo una modifica e costruzione di un contesto senza fine , indipendente dal mondo esterno e completamente regolabile attraverso dispositivi meccanizzati.
Idea fertile per numerose rielaborazioni e suggestioni (la Walking City degli Archigram, Lebbeus Woods, Yona Friedman tra gli altri), New Babylon resta uno degli esempi piu elaborati di megastrutture architettoniche, fondamentale per la sua coraggiosa audacia che aprì la strada a evoluzioni differenti come il Metabolismo e le utopie degli anni 70, fino ad arrivare a Rem Koolhaas. Nel mondo contemporaneo globalizzato lutopia nomade di Constant ha beffardamente ripreso attualità, offrendo una brillante alternativa di come avremmo potuto essere, fossimo stati meno razionali e un poco meno egoisti.





Ecco guardare queste immagini mi fa viaggiare all'interno di alcune utopie urbane, perché le immagini di Stefano Cerio costruiscono in forma reale una memoria sospesa.
E l'immagine come insegna Didi Huberman ha spesso più memoria è più avvenire di colui che la guarda.
E' tempo di un divertimento svuotato di ogni contenuto qui è chiaro che  Il lavoro è finito. Intendo dire il lavoro a tempo pieno, per tutta la vita e per tutti, secondo le forme che abbiamo conosciuto durante il periodo industriale, dal 1850 al 1975.[2]
La speranza Marxiana che lemancipazione dal lavoro avrebbe liberato il tempo necessario per consentire alluomo di dedicarsi alle attività Superiori non si è realizzata, specialmente in una società in cui il rapporto uomo-mondo si riduce a quello esclusivo di produzione-consumo.
La speranza che ispirava Marx era che la forza lavoro non deve andare mai perduta così che, se non è spesa ed esaurita nel lavoro, potrà dar vita  automaticamente ad altre, superiori attività…il tempo libero dellanimal laborans non è mai speso altrimenti che nel consumo[3]
Queste fotografie sembrano raccontare questa storia e il tempo del Leisure che è comunque un tempo produttivo e necessario si trasforma in Fun imposto e controllato comunque da un nuovo sistema capitalistico che cancella ogni memoria dei luoghi.

  




[1] Andrea Branzi dalla relazione della sua tesi di laurea Casabella 366 1972

[2]  G.Aznar, lavorare meno per lavorare tutti, bollati boringhieri, torino 1994
[3] Hannah Arendt  Vita Activa la condizione umana Tascabili Bompiani