WHAT IS ORNAMENT?

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What is Ornament?
Lisbon Architecture triennale
Ambra Fabi e Giovanni Piovene
Poligrafa 2019

What is Ornament è un viaggio tra memoria e contemporaneo, per riscoprire il significato di un termine che nel corso del tempo ha assunto significati molto diversi tra loro in architettura. L’ornamento cancellato dal movimento moderno riappare nella storia dell’architettura sempre in momenti di crisi quasi a sottolineare un’ esigenza dell’uomo a produrre nuovi significati simbolici, o a mettere in crisi l’interpretazione razionale dell’architettura.
La mostra e il libro attraverso diverse sezioni tematiche dimostrano come l’ornamento sia sempre stato e continua ad essere un tema di ricerca architettonico importante.
Come per gli altri cataloghi della triennale il libro ha una sua autonomia rispetto alla mostra. Accompagna il visitatore ad intraprendere il viaggio, lo fa attraverso le parole dei curatori e una raccolta di citazioni capaci di costruire una vera e propria mappa capace di dare vita ad una diversa costruzione di senso.

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Questo percorso parallelo alle opera in mostra, reiventa la tipologia del catalogo attraverso una forma nuova ricca di spunti di riflessione, un libro che ha una vita e un tempo indipendente dai limiti temporali im posti dalla mostra omonima.

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Ambra Fabi e Giovanni Piovene sono prima di tutto dei progettisti e costruiscono questa ricerca in un modo particolare, rinunciano ad allestire la mostra e dialogano con un artista, Richard Venlet che trasforma la loro visione traducendola in forma e spazi, per potersi concentrare sul racconto e sulla declinazione in chiave contemporanea della parola ornamento.
Ornament in architecture never disappeared, but evolved through time into diverse incarnations, either embraced, rejected or reinvented.
E’ trascorso un secolo da quando Adolf Loos scriveva Ornament and Crime (1913), e la discussione è ancora aperta alla luce delle grandi trasformazioni della disciplina, sembra che l’ornamento si sia reimpossessato della materia con cui sono realizzati molti progetti. Dalle ceneri del modernismo infatti riemerge la volontà di modificare la superficie attraverso la declinazione dell’ornamento che non è solo decorazione ma diventa struttura e spazio.

L’ornamento è raccontato attraverso categorie formali e la mostra come il catalogo mostrano la complessità delle pratiche contemporanee che hanno origine nella storia e sono depositate nella nostra memoria e vengono estratte e reintepretate in modi sempre diversi ed originali, sei stanze e sei sezioni, affrontano il tema, lo indagano a partire dai suoi significati costruttivi fino a raggiungere la dimensione della pura decorazione, arrivando nell’ultima parte a interpretare il progetto urbano come ornamento. La lettura è organizzata attraverso esempi e materiali storici e contemporanei. Con il libro gli Autori Costruiscono un vocabolario che rilegge la storia senza imitarla, trasformando l’ornamento in un occasione di progetto, un occasione utile per ripensare il futuro.

Nota a margine: al centro della mostra la proiezione del film “Ornamento e Delitto” (1973) di Aldo Rossi, Gianni Braghieri e Franco Raggi, restaurato di recente, ha un valore particolare alla luce delle pratiche contemporanee di montaggio e riuso di strutture esistenti, capaci una volta riassemblate di assumere nuovi e diversi significati.

                                                                  

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