THE FORM OF FORM
André Tavares
Diogo Seixas Lopes
The Form of Form
Lars Muller Publisher 2016
What is architectural form? What does architectural form mean? And why is it so significant today?
Queste erano le questioni principali della Triennale di Lisbona. La forma, come base di dialogo tra gli architetti, per discutere sull’ architettura. Il dialogo è la forma narrativa scelta per il catalogo. Ospiti e curatori si affrontano sull'unica base comune possibile, l'idea che l'architettura nasce principalmente dalla forma dello spazio e da tutte le sue declinazioni.
Esaurita la premessa il catalogo assume un significato nuovo se considerato come un vero e proprio libro sul tema, che non necessità di una mostra per trovare completezza.
Curatori ed ospiti aprono il loro dialogo che scorre, su posizioni diverse, dove tempi e teorie si confrontano, sempre sul progetto, guardato da angoli diversi, accumulando discorsi, tempi e luoghi diversi. Dal dialogo emerge che l'estetica, così come la tecnica sono importanti, ma ancora più importanti sono le problematichesociali e politiche che le forme producono. André Tavares rivendica l'esigenza degli architetti di comunicare tra di loro di confrontarsi, per questo ha scelto come curatori di una delle sezioni della mostra, la più onirica, gli Autori di Socks, sharing your own visual archive generated many kinds of conversations. Il libro segue le tracce della memoria così come le trasformazioni sociali, ma quel che resta alla fine è una forma costruita, che assume significato nel momento esatto che entra in collisione con la memoria dei luoghi. Solo così la forma riuscirà discostarsi dal linguaggio che troppo spesso costruisce letture errate. Agli architetti sopravvivono gli altri che non lo sono, abituati da sempre a vivere tra le forme del passato che forse rappresentano il punto di partenza per quelle del futuro.
Sono tre le parti riconoscibili del libro che rispecchiano i contributi degli autori, Socks ragiona sull'archiviocostruito negli anni dai suoi autori, Fosco Lucarelli e Maria Bruna Fabrizi, una struttura che «esplora la nozione di autorialità in relazione all’universo delle immagini originato dalle forme architettoniche». Un vero e proprio Atlante di segni che delineano una geografia emozionale provocata da progetti e ricerche pensate e realizzate in tempi diversi, che una volta accostate tra di loro creano significati inaspettati.
Our archive allows architecture to speack its own language. There are all the things behind an image: social, political, aesthetic issues.....but in the end, there is the image itself, so it's the form which...a sort of invisible structure.La forma per Socks è una continua variazione interdisciplinare di tracce da seguire.
The World in Our Eyes di FIG Projects presenta un altro atlante ragionato di forme urbane e territoriali divergenti, un catalogo che disegna una città immaginaria ma reale, uso e ri-uso dei luoghi, quello che per Socks è una cosa mentale, qui appare come struttura degli spazi che percorriamo quotidianamente nelle nostre città, non solo realmente ma anche attraverso un immaginario collettivo prodotto dalle visioni di artisti ed architetti.
Ed infine lacostruzione Obra, la sezione curata da André Tavares che presenta il lato anonimo, professionale e collettivo dell’architettura come produzione: annotazioni, disegni, materiali si fondono assieme attorno all'idea che la vera forma è, e sarà sempre, una costruzione della nostra immaginazione, che poi viene riprodotta costruendo la forma concreta delmondo.
Un libro bello e denso che sarebbe riduttivo definire come un semplice catalogo di una mostra.