EVOCARE IL NON VISIBILE

 

Paperwork and the Will of Capital
Taryn Simon
Hatje Cantz e Gagosian
2016
testi di Kate Fowle e Nicholas Kulish,
testi botanici di Daniel Atha

Con un breve racconto di Hanan al-Shaykh.

Le immagini hanno la capacità di evocare il non visibile.  Lo sguardo è qualcosa che mette in moto dentro di noi un processo di conoscenza.
Nel costruire un' immagine un artista cerca non solo ciò che è immediatamente visibile ma anche il valore simbolico di ciò che produce. Alla galleria Gagosian di Roma Simon Taryn espone fotografie in grande formato di composizioni floreali fotografate su sfondi colorati. Le fotografie sono solo l'ultimo atto di un lavoro di ricerca sugli archivi che documentano accordi politici importanti dal dopoguerra ad oggi.

Simon esamina accordi, trattati e decreti che hanno influenzato i sistemi del potere e dell'economia, dall'armamento nucleare alle negoziazioni sul petrolio, al commercio dei diamanti. Tutti coinvolgono gli Stati presenti alla Conferenza Monetaria e Finanziaria delle Nazioni Unite tenutasi nel 1944 a Bretton Woods, New Hampshire, in cui si affrontava la globalizzazione economica dopo la Seconda Guerra Mondiale, e che portò alla nascita del Fondo Monetario Internazionale (IMF) e della Banca Mondiale. Le fotografie d'archivio delle firme di questi documenti rappresentano uomini potenti in compagnia di composizioni floreali studiate per sottolineare l'importanza dei presenti e delle occasioni. Nei lavori di Simon, le immagini, insieme alle relative descrizioni, sottolineano il modo in cui la rappresentazione del potere politico ed economico sia creata, messa in scena, pubblicizzata e consolidata.

Le composizioni floreali rappresentano solo un frammento delle fotografie, l'artista le estrae dal loro contesto e le mette al centro del suo sguardo. Ognuna delle riproduzioni di queste composizioni floreali rappresenta un “bouquet impossibile”, un concetto nato nel diciasettesimo secolo nella raffigurazione delle nature morte olandesi parallelamente al boom economico che diede poi inizio allo sviluppo del capitalismo moderno. 

Il “bouquet impossibile ” delle nature morte olandesi era un insieme di fiori che mai sarebbero potuti sbocciare naturalmente nella stessa stagione o zona geografica, erano la rappresentazione dell'impossibile. Oggi la globalizzazione commerciale, permette di poter creare queste composizioni nello stesso luogo grazie al mercato globale che ha ridotto le distanze e il concetto stesso di tempo ha subito una contrazione.

Simon ha esaminato la documentazione d'archivio identificando tutti i fiori con la collaborazione di un botanico. L'artista ha poi importato più di 4000 esemplari da Aalsmeer, in Olanda, la più grande asta floreale del mondo, dove 20 milioni di fiori arrivano e ripartono ogni giorno verso destinazioni internazionali di vendita al dettaglio. Dopo aver ricostituito le decorazioni presenti ad ogni evento, le ha fotografate su straordinari campi bicolore ispirati agli ambienti delle immagini originali, accompagnando ogni composizione con la descrizione del relativo accordo. Per le sculture, invece, alcuni campioni tratti dalle 36 composizioni sono stati essiccati, pressati e cuciti su carta d'archivio. In seguito, un completo set di collage botanici è stato posto in ognuna delle presse di cemento, con lo stesso numero di fotografie e di testi narrativi, sigillati insieme in una corsa contro il tempo.

Una serie di opere che attraverso un'analisi di documenti d'archivio, riferimenti al mondo dell'arte del passato, esplora l'instabilità del potere dei trattati e su come questi influiscano sul mondo, una narrazione particolare dove la fotografia diventa sguardo in movimento e dove il reale scompare per lasciare spazio alla sua proiezione astratta ed ad una narrazione per parole incorporata nelle cornici che completa le opere.