INNER SPACE
Inner Space
Lisbon Architecture Triennale
Mariabruna Fabrizi e Fosco Lucarelli
Poligrafa 2019
La mostra Inner Space è una delle mostre della Triennale di Lisbona, che indaga l’immaginario legato alla produzione artistica.
Ogni artista o archietto produce, nel proprio spazio privato, un lavoro di raccolta ed organizzazione di immagini, capace di definire le condizioni necessarie utili a produrre visioni spaziali, premessa necessaria ad ogni idea d’arte.
Come l’immaginazione si confronta con il pensiero razionale, e come da questo confronto artisti e architetti definiscono il loro universo mentale?
La mostra dimostra come l’immaginazione sia il fondamento di ogni progetto, e presenta materiali di ogni tipo, disegni video, modelli di studio di artista, spazi reali ed immaginari in cui le idee prendono forma confrontandosi con ciò che accade prima, dentro di noi.
Ogni frammento grazie ad una serie di dispositivi per la visione acquista un doppio significato, da una parte è mappa del pensiero artistico ma dall’altra assume una forma ibrida a cui sarebbe un errore attribuire valore artistico.
Ogni immagine è uno spazio, un luogo del confronto, in cui prende forma con lentezza il nostro immaginario. I due curatori traducono una ricerca che da molti anni prende forma tra le righe del loro blog (oggi mi sembra molto restrittivo definirlo così http://socks-studio.com/ ) e nel farlo costruiscono una mappa tridimensionale dell’immaginario, uno spazio interiore appunto, fondamentale per capire come costruire il mondo.
Il libro non è un catalogo tradizionale ma piuttosto un lungo saggio capace di creare una narrazione parallella a ciò che è presente in mostra, un progetto nel progetto. Il libro ci invita a viaggiare nella mente di artisti e architetti, a guardare con attenzione il generarsi del pensiero.
Architectural imagination could progressively appropriate images and methods not only through first-hand experience or traditional education, but also through the mediation of books, treaties, engravings, and later magazines, exhibitions……through the contemporary extreme proliferation of architectural information across the Internet landscape. (maria bruna fabrizi, fosco lucarelli nell’introduzione del libro)
Come scrive Georges Didi-Huberman nel libro Immagini malgrado tutto: Noi dobbiamo […] imparare a maneggiare il dispositivo delle immagini, per sapere che farcene del nostro vedere e della nostra memoria. Da queste poche parole si comprende la necessità da parte di un progettista di ricostruire la genesi del proprio processo creativo: ognuno di noi infatti raccogliendo e catalogando immagini nella propria memoria si trova davanti ad un percorso conoscitivo che nel tempo ha costruito un immaginario. “Malgrado tutto”: è per Georges Didi-Huberman, la condizione necessaria per comprendere il significato delle immagini, non tanto il loro significato evidente ma quello interno alle immagini stesse, quella serie di piani complessi che anche se non mostrati direttamente gli appartengono. Sono i punti di accumulazione della memoria che si innestano sul nostro immaginario, che prende forma attorno a tante cose diverse.
Inner space cataloga e cerca di rendere paradigmatici alcuni di questi atteggiamenti, studia la costruzione delle immagini e delle idee, la loro genesi, la isola dal lavoro dei signoli e la trasforma in un processo di concoscenza. Un’invito se mai ce ne fosse bisogno a guardare ogni cosa con altri occhi.