UN DIZIONARIO DI DESIGN
Ugo La Pietra
Argomenti per un dizionario del design
A cura di Carlo Vinti
Quodilibet 2019
(Recensione pubblicata su Platform )
Esistono dei personaggi nel mondo del design che è limitante definire solo progettisti. Profeti forse è la parola giusta.
Ugo la pietra è uno di questi. Il design è per lui uno strumento attraverso il quale leggere la realtà che ci circonda, non è un caso infatti che la città è sempre al centro dei suoi discorsi e dei suoi scritti sul design. Gli scritti questa volta sono riuniti a formare un dizionario che attraverso trenta voci fa dialogare temi diversi. L’arredo domestico, la città, l’artigianato, la moda e la tecnologia costruiscono la struttura portante di questa raccolta curata da Carlo Vinti.
I testi raccolti coprono un arco temporale che va dal 1972 ad oggi, ed è proprio il trattare gli stessi temi in tempi diversi che fa di questo volume un oggetto prezioso, in cui leggere le allusioni ad un attitudine progettuale sperimentale e di ricerca.
Le riflessioni di La Pietra nascono dall’urgenza di abitare il mondo, accettando e trasformando tutte le sue incongruenze, e guardando sempre alla seconda possibilità che un oggetto o uno spazio ci offrono.
La Pietra non è interessato alla forma delle cose, ma alla loro sostanza e alle possibilità progettuali che tutte le cose ci offrono se guardate con attenzione. La forma per Ugo la Pietra è un limite tra il saper fare e disfare ma soprattutto l’occasione per dire qualcosa d’altro, il luogo della divagazione.
Divagare appunto è un’ attitudine di progetto a cui non bisognerebbe mai rinunciare.
Questo limite sottile divide, ma inevitabilmente anche unisce, il mondo del disegno industriale da quello delle arti applicate ha a che fare con il “pensare" e con il “fare", laddove nel primo caso si pensa affinché si faccia, mentre nel secondo il fare, soprattutto il “fare bene", è anche pensare….