MOLTO DIFFICILE DA DIRE
Molto facile da capire
Di luca galofaro
Molto difficile da dire è un libro che gli studenti di architettura dovrebbero leggere prima di cominciare il loro percorso di studi.
Per poi rileggerlo all’inizio di ogni anno accademico.
Ci sono tante inesattezze, visioni parziali dell’architettura e del design è vero ma è racchiuso al suo interno un immenso tesoro. Sottsass ci insegna a guardare il mondo e in un certo modo ci insegna a ripensarne alcuni dettagli, anche insignificanti è vero, ma fondamentali.
La semplice spiegazione a questa forma di educazione pagina dopo pagina, è nascosta dietro la capacità di viaggiare guardandosi attorno con curiosità. L’architettura secondo Sottsass è un viaggio dentro la memoria dei popoli e dentro se stessi.
Se Scritto di Notte era un libro che Sottsass aveva messo insieme per se stesso, per ripercorrere la sua vita. Questa raccolta di scritti inediti è invece un viaggio discontinuo alla ricerca di significati più profondi. E dato che è stato qualcun altro a mettere assieme i testi è un libro per gli altri.
Non sono altro se non un turista alla ricerca dei linguaggi, del linguaggio della pietà, un turista che forse non riesce mai ad arrivare al fondo delle immagini, alle loro vere, nascoste perdute origini.
Sono le immagini che un architetto deve cercare, ogni immagine infatti nasconde il disegno di qualcosa di utile e fondamentale. Immagini che incontriamo, immagini che cerchiamo di costruire ogni giorno.
Sono anni, anni, molti anni che andiamo girando con la Nanda a cercare parole, immagini, memorie che ci lascino sulle mani le tracce della pietà, le tracce dell’amore, del rispetto, della cura, della difesa della persona: difesa dalla solitudine, della paura, della disfatta, dal disfacimento, difesa dagli spazi vuoti e difesa dal corridoio angusti, difesa della moltiplicazione difesa dalla monotonia, difesa dai silenzio difesa dalle urli, e pietà per l’oblio, pietà per le memorie, pietà per quelli che sudano e pietà per quelli che generano pietà se c’è troppo buio, e pietà se c’è troppa luce, pietà per la concentrazione perduta e pietà per la fissazione. Pietà per la vita.
Il volume, edito da Adelphi, mette insieme infanzia, giovinezza, viaggi, amori e incontri incredibili. Se vi aspettate una raccolta di saggi di architettura tradizionale, testi che chiarificano determinati argomenti, questo non è il libro per voi.
La scrittura di Sottsass non segue un percorso lineare, la divagazione, l’anacronismo, l’esagerazione segnano ogni pagina.
Ogni testo è un movimento lento, la parte migliore di questo movimento è il perdersi e qui ci perdiamo di continuo. Non dovete leggere il libro tutto in una volta, perché facendo così perdete qualcosa.
Se avete viaggiato negli Stati Uniti sapete che in ogni stanza di albergo, in ogni motel trovate un solo unico libro, la Bibbia. Ecco se nel mondo esistessero hotel per architetti questo sarebbe il libro da mettere in ogni stanza. Per leggere distrattamente nelle notti insonni le parole di Ettore, queste parole poi continueranno a risuonare nella vostra testa ogni giorno, perché il disegnare mondi non è una questione di stili, e forme, non è ingegneria e complessità, non è consenso o dissenso è solamente qualcosa dentro di noi
Tutto quello che facevamo si saliva nell’atto di farlo, né la voglia di farlo, e tutto quello che veniva fatto, alla fine, stava dentro all’unica sfera straordinario della vita.
Impossibile non seguire questi diari immensi fatti di poesia e realtà.
Codignola, mette assieme questi scritti in ordine cronologico, quasi a dare un senso compiuto al fiume di parole che inevitabilmente confonde i tempi e i luoghi.
La scrittura di Sottsass è a volte divertente, altre distratta e difficile da comprendere, attraversa tutte i campi del vivere, è la prova evidente che ha scriverlo è stato qualcuno che non invecchierà mai davvero.
Per Sottsass il design è semplicemente magia assomiglia a una specie di rito, di preghiera che mette insieme le paure e gli inconsci umani.
“A me il design interessa quando è la tecnica di perfezionare strumenti per uomini grezzi, inermi, ineducati e sprovveduti”. Fare design è una forma di educazione allo stare al mondo.
Sottsass non ha realmente voluto progettare una altra realtà, ma ha tentato di costruire le condizioni per costruire una società diversa, e questo libro lo dimostra più di tutte le cose a cui dato vita.